Cultura, società  -  Redazione P&D  -  22/01/2023

Russia, la proposta choc alla Duma: cancellare il premio Nobel Solzenicyn dai programmi scolastici

Secondo il governo il suo «Arcipelago Gulag» è un testo del tutto inventato che getta fango sulla patria russa

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Sono quindici anni che  l’ex Unione Sovietica, in virtù di quell’ex, ha accettato di pubblicare integralmente e diffondere (anche nei programmi scolastici)  l’«Arcipelago Gulag» del premio Nobel Solženicyn. Si tratta del resoconto più radicale e circostanziato dell'Urss post-rivoluzionaria: in quelle pagine l’autore dimostra che il regime comunista poteva governare sul proprio popolo oppresso solo con la minaccia dell'imprigionamento, ma pure che l’economia stessa del Paese dipendeva dalla produttività dei campi di lavoro forzato.

Ora, quell’opera miliare rischia di affrontare di nuovo un clima da anni Settanta, tempi in cui circolava clandestinamente e (come massima forma di riconoscimento) veniva pubblicata – in edizione rigorosamente ridotta – dalla rivista letteraria e per anni semi-clandestina «Novyj Mir».

Ora, nella Russia putiniana, indebolita da una guerra insostenibile e sanzioni che la indeboliscono ogni giorno di più, bisogna fare presto e incidere su tutto il possibile, a partire dall’educazione scolastica e dalla cultura. Ed ecco la notizia-simbolo di come il Paese che ormai quasi un anno fa ha dichiarato guerra all’Ucraina, si attacchi a tutto pur di salvare il salvabile di un’immagine sempre più acciaccata censurando la sua stessa storia.

La Duma di Stato ha proposto di rimuovere «Arcipelago Gulag», pietra miliare del premio Nobel Solženicyn dal programma scolastico. Motivo? «Contiene falsità e idee demagogiche che non hanno superato la «prova del tempo». Lo ha dichiarato all’agenzia Tass Dmitry Vyatkin, il primo vice capo di Russia Unita alla Duma di Stato. «Come dimostra – ha detto  Vyatkin – molti fatti sono stati inventati di sana pianta dall’autore. Gli storici hanno verificato tutto. Il mandato di Solženicyn, che scriveva a tesi, era solo quello di gettare la nostra patria nel fango».

Dalla critica alla censura, nella Russia di Putin il passo è brevissimo. Ed ecco che il vice capo di Russia Unita alla Duma di Stato annuncia che quest'anno il curriculum di letteratura scolastica sarà cambiato. In compenso questo vuoto verrà colmato da una letteratura compiacente al regime: tra le new entry «La giovane guardia» di Alexander Fadeev e «Hot Snow» di Yuri Bondarev. Il Comitato per la cultura della Duma di Stato studierà anche le proposte del controllo pubblico su opere che ricevono finanziamenti di bilancio, ad esempio film in cui «umiliano la Russia e le versano fango addosso».

 

 




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