Cultura, società  -  Redazione P&D  -  22/10/2022

Simone De Beauvoir e Simone Weil

Simone de Beauvoir, di un anno più anziana di Simone Weil, frequenta lo stesso liceo e la ricorda, nelle sue ‘’Memorie di una ragazza per bene’’, mentre passeggia nel cortile della Sorbona con un numero dei Libres Propos (una rivista di filosofia) in una tasca e un numero del quotidiano L'Humanité nell'altra, sempre seguita da un gruppo di allievi del professor Alain.

La notizia della sua reazione alla carestia cinese mette in grande soggezione la giovane de Beauvoir, che ammette d'invidiarla, più ancora che per la sua intelligenza, per il suo «cuore capace di battere attraverso l'universo intero».

La de Beauvoir racconta di aver fatto fatica ad "avvicinarla", ma il loro primo dialogo è anche l'ultimo: Simone Weil afferma di avere a cuore solo «la Rivoluzione che avrebbe dato da mangiare a tutti», al che la de Beauvoir risponde, con tono altrettanto perentorio, che il problema non è di rendere gli uomini felici, bensì di dare un senso alla loro esistenza. La replica è tagliente: «Si vede bene che Lei non ha mai avuto fame». Le due non si parleranno più.




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