-  Cendon Paolo  -  21/05/2013

SOGNI DI VIVERE CON CHI TI BASTONA? TI CI VUOLE LAMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO – Paolo CENDON

1. Leggo sul giornale che, in Campania, una ragazza la quale è stata picchiata selvaggiamente pochi giorni orsono dal suo partner, di 27 anni, tanto da finire in ospedale, dove i medici le hanno asportato la milza, con grossi pericoli per la vita stessa dell"interessata (ancora sotto prognosi incerta, visto che ha subito una seria emorragia), ha dichiarato ufficialmente di voler perdonare senza riserve il suo fidanzato/semiassassino (attualmente in carcere): "Lo amo, sono sicura che anche lui mi contraccambia, non si rendeva conto di farmi male prendendomi a calci sulla pancia, è tanto caro, so già che non lo farà più, ci vogliamo bene, voglio vivere con lui".

Ho letto poi che si tratta di una miss di qualche cosa (foto con scettro e costume luccicante da miss, bionda, sorridente), che i due hanno avuto un bambino un anno fa (aiuto !!!), che l"episodio di violenza da parte del compagno/gentiluomo non è nemmeno il primo, che qualche giorno fa la fanciulla (20 anni) si era espressa in maniera diversa e ben più severa verso il suo "innamorato" dal calcio facile, mentre adesso avrebbe cambiato idea.

"Lo amo da morire!".

Se fosse per lei, ha aggiunto, ritirerebbe senz"altro la denuncia, oggi stesso: si è dichiarata comunque pentita di averlo denunciato, dispiaciutissima nell"apprendere che - trattandosi di un reato grave - la denuncia andrà  avanti da sola, in tribunale, che si sarebbe potuto procedere anche d"ufficio, che il   dolce compagno resterà per il momento in carcere (poveretto! Non so se  in "Persona e danno" lanceremo una colletta per fargli avere le arance quotidiane…).

 

 

2. Non sono un penalista, rientro fra coloro che reagiscono con sconcerto nel leggere  che assassini, stupratori e violenti sono andati incontro in Italia a verdetti indulgenti/strabilianti ("In che mani siamo!", commento sempre dentro me stesso).

Non so come finirà in questo caso.

Penso  sia giusto  - di regola  - non infierire coi cattivi/sfortunati, tendo però a vedere le cose soprattutto dal punto delle vittime, sono un fedele lettore di Tolstoi e Dostoievski, credo fino a un certo punto nei "pentimenti" dell"essere umano (un po" sì, e un po" no, dipende, mi pare che al mondo ognuno tenda a compiangere soprattutto  se stesso …).

Penso che il diritto privato sia talora in   cattivissime mani (ad es. per il danno non patrimoniale, dove un quinto dei giudici di Cassazione e un terzo dei ministri in carica, troppi !!!, ascoltano con eccessiva attenzione le lamentele degli assicuratori e un po" distrattamente quelle dei danneggiati), ritengo tuttavia che il diritto penale stia, in certi casi, ancora peggio.

Applicherei in definitiva  - pur qui  - la famosa massima: "Il diritto penale è una cosa troppo importante per lasciarlo nelle mani dei penalisti" (all"università ricordo che la lettura più bella per gli esami è stata comunque, in assoluto, quella del manuale dell"Antolisei!).

 

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3. Bene, vorrei dire che -  in casi come quello campano -  i genitori o i servizi sociali o i collettivi femministi o altri soggetti sostanzialmente legittimati, dovrebbero subito intervenire presso il competente Giudice Tutelare.

Chiedendo formalmente che a quelle fidanzate o a quelle giovani mogli troppo innamorate - le quali vanno incontro a un non improbabile destino di disastri, non solo sentimentali, cioè anche a scenari di seria pericolosità, con  forti rischi  per l"incolumità personale, mediante  o senza acido muriatico, situazioni tanto più temibili là dove esista un bambino piccolo,  il quale avrà verosimilmente bisogno della sua mamma viva ("fragile" e "ingenua", per non dire altro, ma magari solerte e affettuosa come genitrice) almeno fino a vent"anni – venga senza indugi nominato un amministratore di sostegno.

E aggiungerei subito:

(a) il fatto che siano in gioco qui soprattutto profili di ordine  "personale", di relazione e di convivenza, non è certo un ostacolo, tecnicamente, sotto i vari profili di cui all"art. 404 ss. c.c., anzi!

(b) gli estremi oggettivi della "fragilità soggettiva" e dell" "opportunità istituzionale" ci sono senz"altro in questo caso: è chiaro che siamo davanti a fanciulle un po" … troppo romantiche, fiduciose e sentimentali (i personaggi femminili di Eduardo li ricordavo in verità un po" diversi !), comunque i criteri di solidarietà e i canoni di inadeguatezza gestionale che dominano l"istituto del 2004 sono tali da non lasciare, applicativamente,  seri dubbi;

(c)  cosa dovrà fare in concreto l"amministratore di sostegno, una volta nominato? Soprattutto organizzare intorno all"interessata (direi) un ventaglio adeguato di esperte/i in confliti dell'essere umano, di percorsi, di itinerari meditativi nel segno della persuasione, di letture di Ibsen e di Simone de Beauvoir, di seminari sulle ombre che i padri violenti lasciano immancabilmente nei bambini,  magari una rete di film intelligenti, di terapie continue e leggere, di scambi sociali appropriati, di momenti di volontariato nelle case di accoglienza per donne violentate o minacciate, che consentano via via alla  miss/beneficiaria di "ritrovare il senno", almeno in parte;

(d) metà fra le mie amiche che in tempi passati hanno sofferto pene d"amore, anche senza passaggi di tipo ospedaliero, sono le prime a ricordarmi -   ogni volta che le incontro, molte ormai felicemente riaccoppiate -  il fondamentale proverbio: "L"amore è come un autobus, prima o poi ne passa sempre un altro". Direi allora in conclusione: che l"AdS della miss di Casale Principe mi telefoni, se lo crede, gli girerò subito i recapiti di queste sagge ragazze, veneziane e triestine, so già che sarebbero felici (con racconti vari, festicciole complici, incitamenti a coltivare amor proprio e istinto di conservazione, indirizzi di amici scapoli e miti,  aneddoti di empowerment, confidenze intime) di aiutare  e sostenere una giovane e sfortunata compagna di vita.




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