-  Redazione P&D  -  27/01/2013

TRANSESSUALISMO E DISCRIMINAZIONI BASATE SUL CAMBIAMENTO DI GENERE – Anna Maria CICCARIELLO

Quando il filo del dialogo è da riavvolgere intorno a fenomeni socio-culturali come il transessualismo, la probabilità di stabilire connessioni tra il diritto e la scienza che non conducano a soluzioni paradossali è molto bassa, a causa delle implicazioni morali ed etiche che in questo caso si rivelano decisive.

In particolare, nell"ambito del discorso giuridico, è necessario fornire delle risposte agli interrogativi sollevati da un tale fenomeno, proponendo soluzioni (filtrate dalle scelte legislative e/o scremate dalla giurisprudenza) adeguate, allo scopo di preservare - «anche nelle situazioni minoritarie e anomale» e dunque anche all"interno del conflitto tra "ciò che si è" e il profondo convincimento di appartenere al sesso biologicamente opposto - «la libertà e la dignità della persona umana»

D"altronde, il concetto di «multiculturalismo» normalmente involge la tematica dello straniero, dell"immigrato, del non-cittadino; del quid alieno, irrompente all"interno di uno Stato o di un gruppo sociale omogeneo, portatore di una propria carica valoriale, chiave di lettura del mondo e delle cose.

Tuttavia, se si riflette sulla forza espansiva del termine che, quanto meno nominalisticamente, rimanda a una situazione concreta - il cui contesto territoriale e politico venga, de facto, condiviso da «pluralità di culture» - i confini semantici del termine si presterebbero, con un duplice ordine di cautele, a essere diversamente modellati: in primis, arginare il rischio di dilatare l"idea di «multiculturalismo» attraverso una divagazione definitoria del termine «cultura» e mantenere le implicazioni di natura giuridica derivanti da questa operazione di riduzione, adesive all"accezione selezionata; in secundis tenere ferma la considerazione che, dal punto di vista giuridico, il tema del «multiculturalismo» deve concepirsi come propositivo e volto a ricercare le misure più idonee a impedire l"omologazione degli orientamenti di pensiero e dei comportamenti ma, soprattutto, a contrastare le discriminazioni.

E in effetti, «cultura» è un concetto denso di significato - comprensivo di una serie indefinibile degli aspetti del vivere umano - che mutuato dalle scienze sociali, antropologiche e filosofiche, ha sostanzialmente messo in gioco e «in forse» l"assetto assiologico della democrazia così come tradizionalmente intesa.

 

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 Tratto da n. 1/2012 del 15/01/2012 in www.dirittifondamentali.it

 

 




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