Famiglia, relazioni affettive - Redazione P&D - 24/10/2023
Tribunale civile - pensionato monfalconese e sotto i mille euro esentato dagli alimenti al figlio
Rigettata la procedura intrapresa dall’ex moglie che aveva richiesto 14 mila euro non versati da cinque anni. Tenuto a farlo da lavoratore stipendiato
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. Con quella pensione di 962 euro al mese, l’ex poliziotto non pagherà l’assegno mensile per il mantenimento del figlio, ancora minorenne. Si è arrivati a questo punto, dopo il divorzio, sancito nel 2014, e dopo che l’uomo ha concluso la sua attività lavorativa. Insomma, non c’è più la coppia, residente nel territorio del Monfalconese, che aveva contratto il matrimonio e che poi aveva messo al mondo un bambino.
Il loro rapporto ad un certo punto non ha funzionato inducendo moglie e marito ad intraprendere il percorso giudiziale che li ha portato al divorzio, comunque consensuale e con esso la scelta condivisa di provvedere al figlio in termini economici per tutte le sue esigenze, necessarie alla sua crescita.
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Una decisione equilibrata e consensuale, a fronte della quale l’ex coniuge ha ottemperato all’accordo sancito dalla sentenza di divorzio. Tutto bene e nel frattempo l’uomo è andato in quiescenza. Finché, dopo cinque anni, quell’accordo non lo ha più ottemperato. Niente assegno di mantenimento, motivo per cui la donna ha innescato la procedura di pignoramento della pensione. Culminata nella sentenza dello scorso 6 ottobre, attraverso la quale l’uomo è stato giuridicamente sciolto dall’impegno economico nei confronti del figlio. Perché quell’assegno non lo può più versare. È dunque la concreta conseguenza di quanto ha stabilito il Tribunale civile di Gorizia, sulla scorta del fatto che la baby-pensione percepita è inferiore al cosiddetto “minimo vitale”. Ossia i 1.000 euro al di sotto dei quali non si può procedere al pignoramento. Un limite economico che è stato aumentato per effetto della legge 142 del 21 settembre 2022, prima fissato a 750 euro. Pensione, quindi, impignorabile, rispetto al credito vantato dall’ex moglie di 14.011 euro, corrispondenti ai mancati pagamenti delle mensilità per il mantenimento del ragazzo, oggi 15enne, relative agli ultimi cinque anni.
