-  Gasparre Annalisa  -  05/09/2015

UMANO IN OSPEDALE? IL CANE PUO' FARGLI VISITA. A PROPOSITO DI ALLEANZA TERAPEUTICA - Annalisa GASPARRE

Che dire, una decisione che farà discutere nel bene e nel male quella di consentire l'accesso di alcuni animali nell'ospedale. Di certo ne ricaviamo che se si vuole regolamentare al meglio un contatto o un beneficio si può fare, naturalmente con tutti gli accorgimenti del caso e considerando tutti i vantaggi che questa decisione - fermo restando appunto le precauzioni del caso - produrrà.

La decisione di consentire l'accesso degli animali anticipa la proposta di legge ancora in discussione in Lombardia di libero accesso degli animali in ogni struttura.

Dal comunicato stampa ufficiale dell'Ospedale di Treviglio si apprende che il regolamento appena entrata in vigore "intende facilitare e tutelare il rapporto d'affezione con i nostri animali domestici, ormai diventati parte integrante della nostra vita e della nostra famiglia, in particolare quale supporto di pazienti fragili ricoverati in ospedale. Lo stesso, comunque, regola anche l'accesso dei cani – guida, oltre che per accompagnare il padrone al capezzale di un parente, anche per altri scopi, ad esempio per visite mediche del non vedente nei nostri Poliambulatori".

Da tempo si sostiene l'effetto benefico dato dall'azione terapeutica che deriva dalla vicinanza di un animale di compagnia ad una persona fragile, come può essere un paziente o un disabile fisico o mentale. Chi vive con un animale sa di cosa parliamo.

Già alcuni anni fa una pronuncia del Tribunale di Varese, molto commentata su questa Rivista, aveva consentito l'accesso in una struttura dove era ricoverata una donna beneficiaria di amministrazione di sostegno mentre sono molte le amministrazioni locali che hanno stabilito il libero accesso agli esercizi commerciali.




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