-  Zorzini Alex  -  24/03/2016

UN BAMBINO E DUE PADRI – TM Roma, 31.12.2015 – A. D. ZORZINI

Un bambino, fin dalla nascita, ha vissuto in una famiglia composta da tre persone: lui stesso, il padre e il compagno di quest"ultimo che, poi, lo ha adottato.

 

In particolare, il bambino è stato voluto dai due adulti (per il tramite della fecondazione assistita) che, poi, hanno provveduto di comune accordo al suo mantenimento, educazione ed istruzione.

Per tali motivi, il bambino considera entrambi papà.

Il compagno del padre ha quindi presentato domanda di adozione ex art. 44, co. 1, lett. d) della l. 184/83.

Opinioni personali e religiose possono indurre taluno a ritenere il bambino de quo particolarmente sfortunato.

Tale circostanza è stata esclusa dall"istruttoria svolta dal Tribunale per i minorenni di Roma.

I giudici, infatti, hanno incaricato i servizi sociali di redigere "approfondita indagine socio-ambientale sul nucleo familiare, sulla relazione di coppia e sulla relazione coppia-bambino; l"indagine avrebbe dovuto prevedere anche un incontro con gli operatori della scuola dell"infanzia, onde verificare il comportamento del bambino in classe ed il rapporto con i compagni, nonché un incontro con il pediatra al fine di constatare lo stato di salute del piccolo" (pag. 2 della sentenza).

Questi i risultati dell"istruttoria:

- il piccolo ha sempre vissuto con la coppia che lo ha accudito fin dal primo momento. Il neonato non ha mai avuto particolare i problemi di salute, ha avuto un allattamento artificiale ed un ritmo sonno/veglia regolare (pag. 3);

- il piccolo conosce e ha rapporti regolari con la donna che lo ha partorito e con i suoi familiari (pag. 3);

- le educatrici dell"asilo lo descrivono come un bambino dinamico, attivo, loquace, sereno e con un livello relazionale adeguato sia con i compagni sia con le educatrici stesse (pag. 3);

- nell"interazione con il padre e il di lui compagno, il bambino appare sereno; entrambi i partner hanno modalità affettuose e, allo stesso tempo, rispettose dei tempi del bambino (pag. 3);

- la pediatra ha comunicato che il bambino ha uno sviluppo psico-fisico adeguato all"età cronologica e una buona interazione con le due figure di riferimento: il padre e il di lui compagno (pag. 4);

- nel corso della visita domiciliare, il Servizio sociale ha potuto osservare che la casa offre spazi congrui al bambino, il quale dispone di una propria cameretta ben attrezzata, con i giochi adatti all"età (pag. 4);

- nel colloquio con i partner è emerso che il bambino frequenta coetanei e mantiene rapporti in particolare con i figli della zia paterna e con i nonni paterni, e che essi possono contare sulla collaborazione e l"aiuto di un"ampia rete familiare (pag. 4);

- la coppia ha alle spalle una stabile convivenza che dura da circa dodici anni (pag. 4).

Sulla base dell"istruttoria svolta, il tribunale ha accolto la richiesta di adozione del bambino depositata dal compagno del padre biologico ex art. 44, co. 1, lett. d) della l. 184/83.

Riguardo agli snodi giuridici si rinvia a quanto detto in "UNA BAMBINA E DUE MADRI – C. APP. ROMA, 23.12.15".




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