Alcuni bandoli prescrittivi spiccano già chiaramente.
No approcci paternalistici, rispetto a chi è sfortunato, no frasi commosse dall’alto, quand’anche edificanti: ‘’Poveretto, ti è andata male, pazienza stavolta, farai intanto un fioretto alla Madonna”.
La pietà di regime serve poco, può offendere chi è orgoglioso, ferisce pure chi non se ne accorge: allorché un essere dalla carrozzina manda segnali – veniamo alla solita metafora - lo sciocco da fuori guarda le ruote.
Riscontri diretti invece, sguardo ad altezza uomo: micro-progetti nell’agenda, le aspettative dell’interessato, più o meno esplicite.
“Non è il fiore a mancare in chi è a disagio; qualche petalo e basta, momentaneamente appassito”.
Sono come tutti quanti al mondo, gli individui fragili: si alzano la mattina e cominciano a prefigurarsi incontri, a fare programmi, “Compro quella scodella blu, oggi, prendo dei giacinti, telefono a Cecilia, mangio il passato di piselli”. “Pago quel debito, il pomeriggio, studio un po’ di francese, la sera spero venga Ugo a cena’’.
Voci semplici, cose che al momento non ci sono; spostamenti ridotti, gesti anche banali.