-  Grana Barbara  -  01/06/2016

Unione europea: verso una revisione della politica europea di vicinato - Barbara Maria Grana

Unione europea: verso una revisione della politica europea di vicinato.


La Commissione europea e l"Alto Rappresentante dell"Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini, hanno reso noto le principali linee guida per un riesame della politica europea di vicinato (PEV) presentando il documento di revisione strategica della politica di vicinato europea.

La revisione è il frutto di un"attenta consultazione fra gli Stati membri, i paesi partner, le organizzazioni internazionali, le parti sociali, la società civile ed il mondo accademico.

La nuova PEV illustrerà un nuovo approccio dell"Unione Europea nei confronti dei suoi vicini orientali e meridionali; la crisi economica, il terrorismo, l"immigrazione e tutta una serie di sfide globali sia interne che esterne all"Europa, devono essere affrontate, in accordo con la comunità internazionale, sono tutti validi motivi che hanno reso necessario un riesame di questa politica europea.

La PEV avrà come priorità politica la stabilizzazione del vicinato, la differenziazione e una maggiore titolarità reciproca, riconoscendo che non tutti i paesi c.d. partner, aspirano a conformarsi alle norme ed agli standards europei, tenendo conto delle intenzioni di ciascuno per quanto attiene alla natura e alla portata dei loro partenariati con l"UE.

Per poter comprendere appieno l"importanza di tale revisione dobbiamo necessariamente fare un piccolo passo indietro partendo dalle origini della PEV.

La politica europea di vicinato, elaborata nel 2004, rappresenta un caso molto significativo delle innovazioni istituzionali apportate dal Trattato di Lisbona, per aiutare l"UE a sostenere ed a promuovere la sicurezza, la stabilità la prosperità nei paesi vicini alle sue frontiere.

Essa si basa sui valori della democrazia, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani e si applica a 16 paesi vicini all"UE (Algeria, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Egitto, Georgia, Israele, Giordania, Libano, Libia, Moldova, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia e Ucraina)

La PEV è stata elaborata per evitare l"emergere di nuove linee divisorie tra l"Unione Europea allargata ed i suoi vicini, consolidando i rapporti, rafforzando la stabilità e la sicurezza delle relazioni.

Pur mantenendo il proprio impegno alla realizzazione di questi obiettivi l"UE si è trovata di fronte una serie di accadimenti negli ultimi anni che hanno fatto emergere la necessità di un nuovo approccio rendendo necessaria una revisione della PEV.

Tra i principali obiettivi vi è quello di cambiare atteggiamento finora tenuto da UE nei confronti dei paesi partner.

La nuova politica di vicinato prevede l"adozione di un approccio maggiormente flessibile da parte dell"UE, soprattutto nel reperimento delle risorse finanziarie da destinare dei paesi partner ed al tempo stesso la definizione di nuovi obiettivi da perseguire in campo politico – sociale in modo tale da offrire una maggiore differenziazione e comprensione reciproca nel rapporto tra i Paesi membri e partner, per riuscire ad intervenire prontamente di fronte a nuove sfide, nel suo vicinato, attraverso un impegno rafforzato con la società civile, le parti sociali e i giovani.

La nuova PEV utilizzerà nuovi metodi di lavoro, tra cui l"abolizione della serie annuale di rendiconti sui progressi compiuti da ciascun paese, ma i bilanci saranno programmati in funzione della loro natura e delle scadenze di lavoro di ciascuna relazione.

Una PEV con una nuova flessibilità in termini di strumenti finanziari, preferendo i prestiti alle sovvenzioni.

Nel documento di revisione strategico della PEV i settori chiave saranno:

- maggior sviluppo economico e sociale cd. inclusivo, da ottenere negli Stati vicini creando condizioni favorevoli per l"incremento dell"occupazione giovanile, misura cruciale della stabilizzazione economica;

- cooperazione fra i paesi partner nell"ambito della sicurezza, da perseguire tramite un"azione coordinata nella prevenzione dei conflitti, nelle azioni antiterroristiche;

- prioritaria sarà la lotta contro l"immigrazione clandestina , la tratta di esseri umani e il traffico dei migranti;

- maggior collaborazione con i paesi partner per la sicurezza energetica e climatica.

In passato non è stato possibile realizzare gli obiettivi prefissati dalla comunicazione COM 2003 104 final, della Commissione europea per un"Europa ampliata, nata per creare con i vicini, una zona di comune prosperità e stabilità, attraverso legami più stretti e con una prospettiva di partecipazione al mercato interno, aumentando la stabilità e la prosperità degli Stati vicini, stimolandoli ad adottare delle riforme politiche ed economiche al loro interno.

Negli ultimi dieci anni la situazione politica ha subito un cambiamento notevole nei paesi del vicinato, che sono divenuti meno stabili.

Pertanto nel 2015 l"obiettivo primario della PEV diventa essenzialmente la stabilità dei vicini, finalità meno ambiziosa della precedente Europa ampliata.

Nel periodo di programmazione finanziaria 2014-2020 la PEV è integrata dal programma ENI European Neighbourhood Instrument, strumento europeo di vicinato, che ha sostituito lo strumento di vicinato e partenariato ENPI European Neighbourhood and Partenrship Instrument, valido per il periodo 2007-2013.

Il programma ENI, rappresenta lo strumento di attuazione della PEV ed ha come obiettivo primario il rafforzamento delle relazioni con gli Stati vicini all"UE, sostenendo lo sviluppo ed i programmi di riforma, in particolare gli accordi di partenariato, accordi di cooperazione e gli accordi di associazione.

Lo strumento europeo di vicinato (ENI), creerà uno spazio di prosperità e buon vicinato tra l"UE e i paesi partner, creando relazioni basate sulla pace, cooperazione e sicurezza, responsabilità reciproca e comune impegno a favore dei valori universali della democrazia, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani.

Il programma ENI ha in dotazione dei fondi a sostegno dei paesi del vicinato sia orientale che meridionale, maggiori rispetto alle precedenti prospettive finanziarie.

La nuova politica di vicinato non porterà uno stravolgimento radicale della politica europea, ma ad un attento riesame fino all"anno 2020.




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