Cultura, società  -  Redazione P&D  -  13/04/2022

Vladimir Majakovskij - Maria Beatrice Maranò

Come poeta, oggi, abbiamo scelto Vladimir Majakovskij: pose fine in modo violento alla sua esistenza con un colpo di pistola al cuore il 14 aprile 1930. Fu uno dei più grandi poeti del Novecento, russo, comunista, avanguardista, anzi futurista in quella particolare forma del futurismo che era nata e prosperava tra San Pietroburgo e Mosca. Furono le autorità sovietiche a conferire a Majakovskij lo status di fondatore della patria: gli sono state intestate strade, piazze, stazioni di metrò. Anche in Italia generazioni di giovani comunisti recitavano le sue poesie. Dentro ogni verso scritto da Vladimir Majakovskij, in ogni riga che il grande poeta russo ha impresso sulla carta, si agitano le passioni di due sentimenti che è impossibile pensare di separare. 
Le parole di Majakovskij, infatti, nascono in quel grande fiume dove l'amore e la rivoluzione sembrano darsi appuntamento per sconvolgere il paesaggio circostante, devastando il conformismo del passato e preannunciando la libertà e la bellezza di un futuro vicino. Per questa ragione, l'arte di Majakovskij è sempre "qui e ora": un classico di insuperabile forza espressiva, tensione verso ciò che è bello, messaggio di emancipazione, felicità e lotta. 
Nella sua lettera di addio scrisse: "A tutti. Se muoio, non incolpate nessuno. E, per favore, niente pettegolezzi. Il defunto non li poteva sopportare. Mamma, sorelle, compagni, perdonatemi. Non è una soluzione (non la consiglio a nessuno), ma io non ho altra scelta. Lilja, amami. Compagno governo, la mia famiglia è Lilja Brik, la mamma, le mie sorelle e Veronika Vitol'dovna Polonskaja. Se farai in modo che abbiano un'esistenza decorosa, ti ringrazio. (...)Come si dice, l'incidente è chiuso. La barca dell'amore si è spezzata contro il quotidiano. La vita e io siamo pari. Inutile elencare offese, dolori, torti reciproci. Voi che restate siate felici".
È già l'una passata. 
A quest'ora tu sarai a letto. 
Come un fiume d'argento 
traversa la notte 
la Via Lattea. 
Io non ho fretta 
e non ti voglio svegliare 
con speciali messaggi. 
Come si dice, 
l'incidente è chiuso. 
Il battello dell'amore 
s'è infranto contro la vita circostante. 
Tu ed io 
siamo pari. 
Non vale la pena di citare 
le offese 
i dolori 
e i torti reciproci. 
Guarda com'è pacifico il mondo. 
La notte 
ha imposto al cielo 
un tributo stellato. 
È in ore come questa 
che si sorge 
e si parla ai secoli, 
alla storia, 
alla creazione.( Wladimir 
Majakovskij)...L'incidente è chiuso




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