-  Mottola Maria Rita  -  24/04/2009

VUOI UN'ARANCIATA SENZA ARANCE? – Maria Rita MOTTOLA

L’industria alimentare deve mantenere lo standard e deve poter produrre vino, marmellate, dolci, salumi nello stabilimento di Gragnano come in quello di Sidney esattamente uguale, le stesse caratteristiche organolettiche, lo stesso colore, forma, misura, consistenza, profumo. E’ l’esatto adempimento della richiesta egalitaria: siamo tutti uguali non davanti alla legge ma davanti alla tavola!
Nessuna possibilità per vini cru, nessuna possibilità per le tome d’alpeggio, per i salumi d’oca, per i presidi alimentari, per il pane di spello, per la crema di gianduia, per la cotugnà, per i capperi di Pantelleria, per .... 

La normativa U.E. consente la produzione di formaggi alla caseina che sostituisce parzialmente il latte creando prodotti simili alla mozzarella, il vino senza uva ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes, il cioccolato senza cacao ottenuto con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao, il vino rosé ottenuto mescolando vino bianco e rosso invece di produrlo secondo il metodo naturale tradizionale con la vinificazione in bianco delle uve rosse, il vino allo zucchero per aumentare la gradazione del vino attraverso l’aggiunta di zucchero, il vino dealcolato in cui viene eliminata parte dell’alcol naturalmente contenuto nel vino, il vino ai trucioli invecchiato artificiale con segatura di legno al posto delle tradizionali botti. 

L’ultima novità sono le bibite di fantasia nelle quali non esiste la benché minima traccia del prodotto indicato: abracadabra l’aranciata senza arance. Il risultato? Bevande a base di buoni prodotti di sintesi, bambini iperattivi, intolleranze alimentari in aumento, tendenzialmente in linea con gli aumenti dei profitti delle multinazionali del food.
Il Senato ha già approvato l’abrogazione dell’art. 1 della legge 286 del 1961, per soddisfare le indicazioni europee, ora la legge passa all’esame della Camera. Badate bene se tale norma non fosse approvata il contenuto d’arance nell’aranciata rimarrebbe confermato nella misura del 12%. Meglio dello zero assoluto. 

Come difenderci? Pare impossibile imporre al legislatore europeo, e di conserva a quello italiano, la tutela della salute del consumatore. Anche perché è molto facile per le multinazionali produrre splendidi dossier che illustrano i benefici di prodotti igienicamente perfetti.
Andare ad acquistare direttamente dal produttore nelle nostre belle campagne, acquistare meno ma prodotti di buona qualità e di certificata autenticità, frequentare i mercatini rionali, acquistare presso negozi che garantiscono la filiera alimentare è l’unica via di salvezza perché ormai controllare le etichette non è più sufficiente in quanto le normative europee consentono che l’arte magica entri negli stabilimenti industriali con buona pace dei consumatori.
I prodotti genuini costano di più? E’ vero, ma non sempre.
Ma il piacere di un pezzetto di blu del Moncenisio accompagnato da un bicchiere di Ruché e da un cucchiaio di cotugnà o di marmellata di cipolle di Tropea, una fetta di pane al farro toscano con capocollo di Martina Franca innaffiato da un Morellino o un pezzetto di croccante d’Abruzzo con un bicchiere di zibibbo di Pantelleria, un piatto di scialiatelli di Gragnano con Bottarga di Favignana annegato in grego di tufo, come può avere un prezzo. ....




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