-  Sassano Francesca  -  08/01/2017

C'era una volta, - Francesca Sassano

C"era una volta …  – Francesca Sassano

 

anzi, ancora c"è: la fine dell"anno, quell"attimo in cui ognuno vuole disperatamente che la sua vita cambi … anche se non è poi tanto male, solo perché il desiderio è un animale forte e la paura del futuro è un guardiano rigido. Ed è per questo, che quasi allo scoccare della mezzanotte Lei - sola in casa - aveva un comprensibile attimo d"incertezza e così, come accade nelle favole e non è mai realtà, le apparve preciso il suo Desiderio. Stava già tutto all"altra parte, quella del nuovo anno, le strizzava l"occhio e con la mano la invitava a buttarsi in avanti.

Tuttavia mentre i secondi scorrevano rapidi e la portavano comunque là, Lei si volgeva un poco indietro con lo sguardo pietoso verso un passato prossimo, già vissuto, con le lacrime versate per le sottrazioni, i sorrisi lanciati in aria per le emozioni inattese, le speranze perse per gli incontri mancati … e con il bilancio netto di sempre: come ogni anno le pagine erano dense, dolori e gioie. In quel momento – complice un"altra magia – le apparve di fronte un uomo non giovane ma assai interessante. Aveva un sorriso calmo, lo sguardo intenso e le mani aperte, d"un tratto lui le disse: - Fammi passare -.

Lei provò molta delusione, perché era un rifiuto deciso alla sua compagnia, però non sapeva dargli torto: non era giovane, era sola nell"ultima notte dell"anno e per di più non aveva rimpianto, né amarezze.

Infatti aspettava senza attesa, aveva conosciuto il desiderio, aveva vissuto il sogno e ne conservava l"importanza… però il suo cuore era ancora aperto.

Lui era apparso così d"improvviso - più invitante del giovane che stava in avanti e l"aspettava – ma non voleva rimanere lì.

Lei era abituata a rinunciare, sebbene l"ultimo dell"anno, non le riusciva proprio di essere ragionevole. Però, lui non si muoveva … forse poteva fargli cambiare idea!

Verso la mezzanotte, lo sanno tutti, anche i secondi sono importanti e non vanno sprecati: un attimo prima non è lo stesso di quello dopo, potrebbe essere trascorso un anno. Lei aveva poco tempo, quindi disse: - perché vuoi andare via ? -

Lui la guardò con una strana luce negli occhi e le disse: - Non ho detto questo … -

Lei, che aveva sempre un difetto d"impulso, parlò senza pensare: - Questa notte, ma come sempre e di più, abbiamo poco tempo e non è bello fare giochi di parole –

Lui le chiese: - Lo sai chi sono io ? –

-      No – disse lei con viva timidezza.

-      Io sono il tempo, per questo fammi passare.-

Lei rimase stupita e anche delusa. Quell"uomo le piaceva assai ed era raro che ciò accadesse.

Lui, che leggeva il suo pensiero perché lo possedeva tutto, le disse: - Non devi avere dispiacere, io ti appartengo, come ogni cosa che è stata e parimenti insieme a quella che sarà. Ti ricordi … una sera, in sogno, abbiamo passeggiato insieme, ti ho condotto in anticipo in una piazza di una città che poi tu hai visitato. Ti ho fatto vedere l"interno di un castello, dopo sono sparito, via nel pozzo della piazza.-

-      E" vero – disse lei – mi ricordo, tanto che il sogno è diventato realtà.

-      E allora, non ti ha insegnato nulla … fammi passare. -

E mentre lui spariva, prima dello scoccare delle mezzanotte, Lei vide che il suo Desiderio aveva la sua stessa strana luce negli occhi.

E capì, finalmente, che ogni cosa sparisce nell"altra e un poco si rincorre, diversamente non vi sarebbe circolarità nello scoccare delle ore e nella forma dell"orologio.

Solo allora comprese che l"amore - quello che ci appartiene -  rimane dentro e torna sempre su se stesso, perché brucia in fondo, trasforma ogni cosa e ci porta incredibilmente avanti.   




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