-  Conzutti Mirijam  -  24/10/2014

DIRITTO ALLE CURE CGE, sez III, 9 ottobre 2014, Causa C,268/13 - M. CONZUTTI

La Corte del Lussemburgo ribadisce l'importanza di garantire le cure mediche anche all'estero e la necessità, imprescindibile e prioritaria, che un simile diritto sia riconosciuto a tutti i cittadini europei.

I Giudici, intervenendo riguardo alla vicenda di una cittadina romena affetta da una grave patologia cardiovascolare e ricoveratasi in Germania, riconoscono la possibilità che la Nazione di appartenenza provveda a rimborsare le ingenti spese mediche sostenute all'estero dalla paziente.

Si è trattata, del resto, di una grave inadempienza dello Stato romeno, incapace di fronteggiare le gravi condizioni di salute della ricorrente in tempi ragionevoli e con farmaci di prima necessità, idonei ad offrirle una soluzione adeguata e tempestiva.

Nel chiarire la vicenda, i Giudici specificano che l'impossibilità, quale quella quì occorsa alla Romania, debba essere valutata, da un lato, rispetto al complesso degli istituti ospedalieri dello Stato membro idonei a prestare le cure di cui trattasi e, dall"altro, rispetto al lasso di tempo entro il quale queste ultime debbano essere erogate ed ottenute.

In guisa di ciò, la Corte, ricordando l'esperibilità della richiesta di rimborso, enuncia il seguente principio di diritto: "Secondo il diritto dell'Unione, un lavoratore subordinato o autonomo che soddisfa le condizioni richieste dalla legislazione dello Stato competente per aver diritto alle prestazioni, puo' essere autorizzato a recarsi in un altro Stato e "avere diritto a ricevere prestazioni in natura erogate, per conto dell"istituzione competente, dall"istituzione del luogo di dimora secondo le disposizioni della legislazione che essa applica, come se fosse ad essa iscritto"


 

 




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