Fragilita, storie, diritti  -  Sassano Francesca  -  05/06/2016

Lettera - Francesca Sassano

L"altra notte ho ascoltato le tue parole.

Al buio, un attimo dopo ciò che unisce nel pensiero e alla fine non ci divide mai completamente, in un momento non raro di comunicazione d"anime, ho sentito il desiderio e la delusione di una sofferta ricerca e , poi, il rifugio in me stessa.

Per un momento e per quella sensazione che provo da quando ti conosco, ho sentito il desiderio di passare anch"io dalla altra parte, per quella irresistibile spinta che, in una dimensione liquida, deve necessariamente portarmi a te.

Sai, che cosa mi ha impedito ciò?

Non la mia fede incerta e oscillante, problematica e ripiegata su me stessa, stretta nei dolori passati ma ancora assai presenti e nella cecità di un Dio che è troppo in alto per guardare il fondo, di tutti. No, solo una considerazione più modesta. In tua assenza, io sentivo la tua voce. Tu dicevi con tono basso e pacato, quello solito che già conosco bene e amo assai: siamo il frutto di atti involontari, coincidenze meccaniche e tutto finisce con la nostra materia.

Mi convinceva tutto, fino a quel momento, finché ho pensato … allora ti perderò per sempre? Non ci sarà una piccola parte di me che sopravvivrà in te?

Il mio affidamento in un"eternità di sentimento…non ha senso, priva di te.

L"idea che, anche tra cent"anni, non riuscissi a ritrovarti, non è per me accettabile.

Insomma , uno dei due deve passare dall"altra parte, la divisione non è concepibile, alla fine mi sono detta senza dirti. E come potevo?

Così, poiché, l"unica cosa che faccio sempre e per mestiere, è difendere , dovevo darmi mandato in questa causa, sebbene avevo te, giudice implacabile perché raziocinante, alla ricerca di precise prove…

"Ebbene, Vs onore, ne fornirò di certe ed indubitabili.!

Non è una coincidenza che tu esista, in realtà una mia precisa invocazione , oserei dire più una rinnovata preghiera, ampiamente soddisfatta. E da chi? Certamente da Chi sta su di noi . Lo so, quello che è senza materia , sembra poco, ma non è così.

E" vero, le coincidenze o cause meccaniche esistono…ma sono quelle che determinano i nostri sentimenti? Mi rifiuto solo in relazione a te. E qual' è il contenuto meccanico del nostro incontro?

E" più facile credere a un concetto astratto ma asettico, come il destino? Non penso

ma anche questo può essere un elemento debole, lo so "Vs onore", mi sto avvitando su me stessa e sembro poco convincente…

E" vero, le difese impossibili mi attraggono e questa lo è più di tutte: sul banco degli imputati vi è la fede, chi deve assolvere è un giudice ateo, non serve neanche il pm, il verdetto è scontato.. ma io non mi rassegno. E" nella mia indole. C"è un' indubitabile utilità, che è l"argomento risolutivo e assolutorio : se io passassi dalla tua parte, per aderenza al principio , in un tempo che io mi auguro lontanissimo,dentro di me e in quella parte che non si tocca ma che ci ingombra più di ogni altra, dovrei accettare che non residuerà nulla in me di te, neanche il battito di un ricordo.

Dovrei rinunciare, insomma, all"idea di una forma diversa di sopravvivenza del mio sentire ampio.

E" vero, mi si può dire, è riduttivo e per chi vive di cose certe e di perfezione matematica, forse si rasenta l"eresia ma la difesa non è fragile, né si sottrae al confronto, sì perché , come ho detto prima, uno dei due deve passare dall"altra parte… testa o croce?. No, vediamo gli argomenti aggiuntivi….

Si parte, con un"idea d' intensa fede e si giunge nel posto peggiore ( viaggio inutile e compagnia poco ascetica….) la prova prodotta a carico è inammissibile o al di più finisce per essere a discarico.

La folla e il commercio non consentono grosse introspezioni, rimase folgorato sulla strada di Damasco, chi era solo con se stesso.

Quel viaggio fu inutile, se non dannoso ( e lo dico solo in punto di difesa) perché unì cose diverse e tutte non importanti, perché a volte nella vita , ognuno cerca un punto cui tendere e se lo disegna a caso… ma non è quello giusto e non porta lontano.

Insomma," Vs onore", non si dimostra nulla se si è andati ad una fiera pensando di andare ad un concerto… e taciamo sul resto, che non è oggetto di causa!

Per concludere, io non ho dubbi a dire che verrei da quella parte, ma non ti avrei di più, ovvero non avrei quella confortante illusione di eternità del mio sentire netto.

Concordo con la tesi che la fede non è atto di debolezza.

- Mi dirà, Vs onore, neanche atto di utilità… No, allora devo dire che è stato disattento… scusi l"impertinenza ma ultimamente, con l"età che avanza, mi capita di avere meno riguardo in discussione…la fede è un atto d"amore, questo solo dico e non abbisogna di dimostrazione alcuna. E" puro sentire, insomma, senza prova e logica, senza certezza e futuro. Come la fede. E" un atto solitario di fiducia. Ora concludo, non rischio , mai, l"aggravante della difesa… e quindi le chiedo:

" Vs onore" lei può dire di non amare? -

Attendo fiduciosa il suo verdetto, confidando nella sua intelligenza, ma soprattutto nel suo cuore….




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