Pubblica amministrazione  -  Redazione P&D  -  06/07/2023

Multe e non solo, come funziona da oggi il domicilio digitale -----

Nasce Inad acronimo che sta per Indice Nazionale dei Domicili Digitali, e da oggi, sarà consultabile da tutti. E’ un servizio pubblico ma soprattutto un luogo in cui tutti i cittadini possono registrare il proprio domicilio digitale associato a un indirizzo Pec e ricevere tutte le comunicazioni

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Ci sono voluti sei anni ma ora i cittadini hanno una “seconda casa” virtuale. Stiamo parlando del domicilio digitale diventato finalmente realtà. In soldoni è un servizio pubblico ma soprattutto un luogo in cui tutti i cittadini possono registrare il proprio domicilio digitale associato a un indirizzo Pec e ricevere tutte le comunicazioni. Si chiama Inad, acronimo che sta per Indice Nazionale dei Domicili Digitali, e da oggi, sarà consultabile da tutti. In pratica si tratta di un elenco di indirizzi digitali da utilizzare per ricevere le comunicazioni della Pubblica amministrazione. Anche le temutissime multe.

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L’iscrizione a Inad è volontaria, per farla basta dotarsi di una casella Pec personale. In che modo? Utilizzando Spid, Cie o Cns, i cittadini possono collegarsi al sito www.domiciliodigitale.gov.it e seguire la procedura indicata per l’elezione del domicilio digitale associato alla propria casella Pec. “Un passo avanti fondamentale per la digitalizzazione del Paese e la semplificazione della burocrazia”, ha dichiarato Stefano Sordi, amministratore delegato di Aruba Pec e direttore generale di Aruba, tra i principali provider dei servizi di posta elettronica certificata.

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Il domicilio digitale è l'indirizzo elettronico eletto presso un servizio di Posta elettronica certificata, come definito dal Regolamento eIDAS, valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale.

Possono eleggere il proprio domicilio digitale: le persone fisiche che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età; i professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi ai sensi della legge n. 4/2013; gli enti di diritto privato non tenuti all'iscrizione nell'INI-PEC. Da oggi le Pubbliche Amministrazioni utilizzeranno, se presente nell'elenco, il domicilio digitale per tutte le comunicazioni con valenza legale e, a partire dalla stessa data, chiunque potrà consultarlo liberamente dall'area pubblica del sito, senza necessità di autenticazione, inserendo semplicemente il codice fiscale della persona di cui si vuol conoscere il domicilio digitale.

Sempre dal oggi le Pubbliche Amministrazioni, i gestori di pubblico servizio e i soggetti privati aventi diritto potranno consultare Inad in modalità applicativa, attraverso apposite interfacce dedicate, rese fruibili mediante la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), già disponibili in ambiente di test. Inoltre, dalla stessa data potranno eleggere il proprio domicilio digitale anche professionisti non iscritti in albi ed elenchi ed enti di diritto privato non presenti in Ini-Pec.




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