Pubblica amministrazione  -  Redazione P&D  -  27/06/2023

Nove in condotta agli studenti che spararono alla prof con una pistola a pallini: "Scrutinio da rifare"

Valditara chiede alla preside di riconvocare il consiglio di classe: rivalutare la situazione. E l’insegnante ringrazia

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ROVIGO. A ottobre scorso, uno di loro aveva sparato contro l’insegnante di Scienze con una pistola ad aria compressa fornita da un compagno. Mentre un terzo studente filmava la scena e la pubblicava sui social. Sono stati promossi tutti e tre, persino con l’8 e il 9 in condotta. Ora, il consiglio di classe che ha “premiato” i tre ragazzi ammettendoli alla classe successiva, una seconda dell’istituto professionale Viola Marchesini di Rovigo, dovrà rivalutare la decisione. Lo ha deciso direttamente il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, assunto l’esito dell’ispezione scolastica che aveva disposto lui stesso.

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«Visti gli esiti della relazione degli ispettori e considerata la non corretta applicazione del Dpr 122/2009 e del regolamento di istituto, ho avvertito l'esigenza di invitare la dirigente scolastica a riconvocare il consiglio di classe, al fine di riconsiderare in autotutela le decisioni prese» ha annunciato il ministro. Fa sapere la dirigente della scuola, Isabella Sgarbi: «Riconvocheremo il consiglio di classe per riflettere e rivalutare la situazione” dice, prendendo atto della decisione “comunicata dall’Ufficio scolastico regionale». Si dice soddisfatta Maria Cristina Finatti, l’insegnante “bersaglio” dei tre studenti: «Ringrazio il ministro Valditara, per me è stato un supporto fondamentale». Il suo caso aveva suscitato un clamore tale da spingere il ministro ad annunciare l’intenzione di approntare una “rivoluzione” dei voti finali in condotta, rendendoli sintesi del comportamento tenuto dagli studenti nell’arco dell’intero anno.

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Tornando al caso di Rovigo, nonostante i ragazzi sostengano di avere tenuto una condotta irreprensibile nel corso del secondo quadrimestre e di essersi scusati con l’insegnante, la docente ha deciso di non ritirare la querela. E, anzi, ha annunciato l'intenzione di avviare anche una causa civile, per danni morali e d’immagine, nei confronti delle famiglie dei tre alunni coinvolti.

 

 




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