Varie  -  Redazione P&D  -  17/04/2024

Fumo di Londra addio

 ALLE NUOVE GENERAZIONI VIETATE LE SIGARETTE A VITA

La proibizione voluta dal premier  Sunak vale per i nati dal 2009 in poi. L’ira di Boris Johnson: “Churchill vinse la guerra col sigaro in bocca”

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Niente fumo, siamo inglesi. Parafrasando il vecchio motto su vizi d’altro genere, si può riassumere così il divieto di tabacco introdotto ieri nel Regno Unito. La nuova legge proibisce l’acquisto di sigarette ai nati dal 2009 in poi, alzando in seguito di anno in anno il limite d’età, con l’obiettivo di creare, nelle parole del primo ministro Rishi Sunak, «una generazione che ha smesso di fumare». Il divieto insomma, per loro come per i nati negli anni successivi, li accompagnerà per tutta la vita. Ma il provvedimento, su cui ha votato ieri la camera dei Comuni, suscita le proteste dall’ala più di destra del partito conservatore, con una ribellione contro il proprio leader e Downing Street.

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«Siamo una nazione libera, non dovrebbe essere il governo a dire alla gente di non fumare», tuona Liz Truss, l’ex premier che nel 2022 ha governato per poche settimane prima di essere sfiduciata dai suoi stessi deputati perché stava rischiando di portare il Paese in bancarotta, ma che non per questo si è ritirata dalla politica: anzi, ha appena pubblicato un’autobiografia, si è schierata per Donald Trump nelle elezioni Usa e non perde occasione di creare polemiche. Sul tema interviene anche un altro ex primo ministro, Boris Johnson, definendo l’iniziativa «semplicemente folle», con la motivazione che i Tories sono il partito di Winston Churchill: il quale vinse la Seconda guerra mondiale con un sigaro sempre in bocca.

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Ai critici risponde Victoria Atkins, ministra della Sanità e ovviamente lei stessa membro del partito conservatore, notando che «non c’è alcuna libertà nella dipendenza da un prodotto che nuoce gravemente alla salute». Una posizione condivisa da Chris Witty, l’Ufficiale sanitario capo britannico, il cui volto era diventato noto a tutti per le quotidiane conferenze stampa durante la pandemia del Covid: «Quando i giovani sviluppano una dipendenza dal fumo non sono più liberi di decidere se smettere, non hanno in realtà più alcuna scelta. Come medico ho visto con i miei occhi la tragedia di ragazzi a cui dovevano essere amputate le gambe perché il fumo aveva danneggiato loro le arterie e che lo stesso accendevano una sigaretta, piangendo, sulla porta dell’ospedale, perché non riuscivano a resistere». Sono inoltre ben noti i danni del fumo alle vie respiratorie e le spese che la cura di queste malattie causa al bilancio dello Stato.

 




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