02/04/2024

Il danno psichico: lesioni della salute mentale e responsabilità civile - Paolo Cendon

In un famoso film che fruttò a Ingrid Bergman il suo primo Oscar, “Angoscia”, c’è un marito che - per assicurarsi condizioni favorevoli alla ricerca di alcuni gioielli nascosti nella soffitta sopra l’appartamento coniugale - tenta di convincere la propria moglie, la Bergman appunto, del fatto che lei è completamente pazza. E tanto fa e briga che quasi ci riesce.

Non serve poi immaginare un dolo proteso addirittura a far impazzire deliberatamente la vittima per giungere alla conclusione di una responsabilità in capo all’autore.

Anche comportamenti che non assurgano a questo livello di malvagità potranno essere tali da giustificare una condanna risarcitoria del convenuto.

Nel Common law si parla da tempo del Tort di infliction mental distress.

Semplificando al massimo due sono le situazioni chiave in cui una condanna risarcitoria sarà prospettabile

  1. casi di violenza sessuale, fisica, psicologica, tali appunto da condurre - protraendosi nel tempo - a risultati di distruzione più o meno profonda dell’equilibrio mentale della persona vittima 
  2. casi di negligenza, di solito collegabili a qualche istituzione totale, in cui abbiamo da un lato un soggetto fragile particolarmente esposto a rischi di decadimento psichico e di suicidio, e dall’altro un comportamento omissivo di significativa indifferenza e noncuranza da parte dell’istituzione deputata  a proteggere.

Tre punti vanno ancora rimarcati

  • a venire in evidenza saranno sia profili di tipo patrimoniale, per la vittima (spese di cura, riflessi negativi sul piano del lavoro), sia profili di tipo non patrimoniale (danno morale e danno esistenziale)
  • Il fatto che l’azione od omissione imputabile al convento sia, come di solito accade, na soltanto fra le concause che hanno condotto all’evento negativo (perdita della salute mentale) non sarà certo un’ostacolo ad ammettere la responsabilità del convenuto, tutte le volte che la concausa in questione abbia svolto un ruolo determinate nella catena eziologica 
  • Come è stato affermato da un Tribunale siciliano riguardo ad una fattispecie di violenza sessuale, sarà possibile  che il diritto al risarcimento del danno venga riconosciuto, in tutta una serie di ipotesi, no soltanto alla vittima primaria che “è diventata matta”, ma anche ai suoi familiari più stretti


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