Cultura, società  -  Redazione P&D  -  22/04/2023

Come e quando potrebbe finire la guerra in Ucraina e chi la sta vincendo: parla lo storico Andrea Graziosi

Intervista con uno dei più importanti conoscitori italiani dell'Est europeo e della Russia: "In questo conflitto l'esercito russo è stato sconfitto quattro volte e la Federazione ne uscirà a pezzi. Nessuno oggi ha la forza interna di destituire un Putin accecato. L'Ucraina nazista e il golpe americano a Maidan sono sciocchezze della propaganda di Mosca a cui una parte del pubblico italiano dà credito"

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PROFESSORE, PARTIAMO DALLA PREVISIONE CHE TUTTI CHIEDONO. QUANDO E COME FINIRÀ QUESTA GUERRA?

“Temo non presto, purtroppo. Le guerre finiscono per due motivi: o ci sono un vinto e un vincitore palesi, o per esaurimento, militare, economico, delle coscienze. In questo caso serve un compromesso che cristallizzi la situazione. La guerra in Ucraina potrebbe finire per questa seconda ragione. Putin, va ricordato, ha già perso, sul campo di battaglia e sul piano internazionale. La Russia, pur pagando un prezzo altissimo, continua tuttavia a trattenere alcuni territori dell’Ucraina. E detiene migliaia di bombe termonucleari”.

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PERCHÉ VLADIMIR PUTIN HA PERSO?

“Sul campo il suo esercito è stato sconfitto quattro volte. Con la ritirata da Kiev, la perdita della regione del Kharkhiv a Est, l’abbandono di Kherson al Sud e, infine, con lo stallo di Bakhmut. È uno stallo sanguinoso, ma il fatto che con un impiego così voluminoso di forze dall’estate scorsa Mosca non sia ancora riuscita a prendere una piccola città, fa annoverare il tritacarne di Bakhmut tra le sconfitte. Di fatto, l’offensiva invernale russa è fallita. E poi Putin ha perso sul piano interno e delle relazioni esterne”.

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DETTAGLIAMO.

“Nei primi dieci anni di governo il presidente in carica ha ricostruito lo Stato russo, ma nelle prossime stagioni lo consegnerà in pessime condizioni. Il danno che Putin ha fatto alla Russia è gigantesco. Sul piano internazionale, pur di allontanarsi dall’Europa con la quale condivide molto, si è accontentato di diventare un vassallo della Cina. In Russia ha vinto l’élite anti-europea, e per molti russi questo rappresenta un disastro”.

 

 




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