Questa è la vera storia di un bimbo che vive in un paesino del nord, di quasi nove anni, affetto da una encefalopatia epilettica e disabile al 100%, sta frequentando ora la prima elementare ed ha bisogno di assistenza continuativa.
I genitori lo avevano iscritto insieme alla sorellina di cinque anni ad un campo estivo organizzato dal comune, peccato però che dopo l'accettazione dell'adesione i responsabili hanno candidamente comunicato alla famiglia che se il bambino voleva prendere parte al campo estivo, a causa delle sue disabilità per le quali necessita di assistenza qualificata e continuativa, era richiesta una quota otto volte superiore a quella degli altri, lo ha reso noto in questi giorni, la Fie, Federazione Italiana Epilessie, che afferma:
" il comportamento delle istituzioni è gravemente discriminatorio, lesivo della dignità umana e dei diritti civili: si pone in aperto contrasto con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che lo Stato italiano ha ratificato, con la Costituzione e con la legge 67/2006 che vieta ogni tipo di discriminazione a causa di disabilità".
La stessa cosa era già accaduta a due altri bambini con handicap più lievi.
Il Sindaco della cittadina si era dimostrato disponibile ad aiutare la famiglia, ma poi venerdì scorso, alla vigilia dell'inizio del campo estivo, è arrivata una email da parte dell'assessore ai servizi sociali in cui si chiedeva alla famiglia se intendesse avvalersi di 136 ore di assistenza, cioè meno di quelle necessarie. Il resto, a carico della famiglia, per una cifra aggiuntiva superiore ai 1000 euro.
E' triste leggere ancora una volta storie di ordinaria indifferenza da parte delle istituzioni nei confronti dei disabili!