Nell"almanacco di oggi, onorando la memoria di poeti non solo italiani, ci piace ricordare Jónas Hallgrímsson, scomparso a Copenaghen, il 26 maggio 1846.
E" stato un poeta islandese, considerato uno dei padri fondatori del Romanticismo in Islanda. Tema ricorrente nelle sue poesie fu la descrizione del paesaggio islandese. Le condizioni economiche erano difficili in Islanda durante i primi anni della sua vita (a causa delle ostilità tra Danimarca e Inghilterra, nel periodo delle guerre napoleoniche), ma anche perché le condizioni meteorologiche in Islanda rendevano il lavoro della terra duro e difficile. E" noto per aver introdotto nella poesia islandese metri stranieri, come il pentametro e per aver rivoluzionato lo stile del tradizionale poema epico islandese che prevedeva metri e frasi stereotipati. Cercò di purificare il tradizionale linguaggio della poesia islandese come in Italia ed in Inghilterra avevano fatto, con l" italiano e con l'inglese, Manzoni nel romanzo ed Wordswoeth, nella poesia. Molte sue composizioni, furono in seguito messe in musica e sono oggi considerati canti tradizionali islandesi. All'attività di poeta affiancò una lunga opera di traduzione e adattamento di opere straniere in islandese, in particolare di Heinrich Heine e Hans Christian Andersen, autori da lui molto apprezzati. Nella poesia scelta il climax tragicomico mucca-moglie-cristianità mette in luce un dato fondamentale per comprendere il legame viscerale, corporeo, tra gli Islandesi e la natura: in un paese agricolo che ogni giorno doveva affrontare le crudeltà imprevedibili della natura, la fede cristiana, sebbene ufficiale, sembra un lusso fuori posto. Ad un contadino disperato per la mancanza di sole, che interesse può avere per le pene di un presunto aldilà se deve prima combattere con quelle più imminenti e apocalittiche della natura?
Dea della pioggerella
che guidi i tuoi
carri di nebbia
lungo i miei campi!
Mandami un po" di sole
e sacrificherò
la mia mucca, mia moglie
la mia cristianità!
Aurora, Dea della Luce
l"ombra del monte ricalca la tua forma.
M"inginocchio
mi riempio la bocca di neve
nel modo in cui si scioglie
vorrei sciogliermi anch"io
dentro di te.(Jónas Hallgrímsson) ....Il contadino del tempo fradicio