Interessi protetti  -  Redazione P&D  -  03/10/2023

Il gioco della politica. Quando la politica richiede dei giocatori competenti? E quando degli imitatori? - Giovanni Di Salvo

La Enciclopedia Treccani fornisce una definizione assai esaustiva delle imitazioni, delle quali diffidare. 

Dice di non fidarsi, di non aver fiducia in qualcuno, od in qualche cosa. Poiché è necessario che colui che si avvicini al prodotto, od al servizio imitato, contraffatto, e perciò sottratto, debba essere così tanto sospettoso da diffidare di tutto e di tutti.

Sarebbe opportuno, quindi, diffidare anche delle parole dell'improvvisato imitatore. Delle sue promesse.

Sarebbe adeguato diffidare, in genere, delle imitazioni. 

Una volta, un noto politico italiano disse, prima di essere trucidato, "ho sempre diffidato degli imitatori, delle persone che non guardano in faccia". 

E Roberto Cotroneo replicò esasperato, in altra sede, "si deve diffidare di coloro che non vogliano conoscere il loro passato". 

In questi anni più recenti, nei quali si è riacceso il dibattito sul contrasto alla malavita delle professioni e delle politiche delle professioni, numerosi individui, quei tanti osservatori che commentano, per sventura o per vantaggi personali, le vicende delle esistenze nostre, ci invitano ad astenerci da un determinato comportamento, o dal compiere una determinata attività, quando l'imitatore si proponga sulla scena. 

Essi ci invitano a diffidare degli imitatori e delle imitazioni. E peggio ci accusano di non biasimare oralmente i contraffattori. Di non fare nulla per scacciare i cani, i lupi e le pecorelle smarrite, che magari s'immaginino di essere umani, sol perché emettano urla prolungate e lamentose. Pur di attirare le attenzioni degli escursionisti, che, tra l'altro, provano a bandire i cacciatori.

In questi tempi di cose smarrite, di tempi perduti e di malanimo, viviamo (o ci accontentiamo di vivere) di altre cose animate, purché emettano suoni simili alle urla lamentose, ai latrati che si avvertono.

Però, memori degli insegnamenti, dovremmo comprendere che debba ritenersi quanto meno opportuno bandire, in senso proprio, così come fanno gli abolizionisti per la caccia, gli imitatori ed i contraffattori mediante una esplicita diffida, anche orale. E dovremmo provare a porre dei confini certi per il plurale del nome maschile urlo. Ricordando quando debba essere declinato al femminile e quando al maschile.

In Italia, per rimediare al problema delle imitazioni facili e fai da te, inventarono un gioco.

In questo gioco televisivo ogni puntata vede contrapporsi diversi personaggi del mondo dello spettacolo, che suddivisi in due squadre, giocano con il presentatore, sfidandosi in prove, individuali, di coppia o di gruppo. 

(...)

In allegato l'articolo integrale.


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