“Interessanti i meccanismi che in un istituto di accoglienza, con vari ospiti dentro, vedono riproporsi le stesse gerarchie vigenti fuori; magari fra i medesimi soggetti”.
I boss della malavita, ad esempio, che rimangono tali e quali anche in carcere, diventando a volte più potenti (Prima colpa, Il profeta, Nella città l’inferno). Le nobildonne costrette a farsi monache, presto madri superiori, che comandano alle altre suore, come avverrebbe all’esterno del convento.
Oppure una casa di riposo per attori del teatro: quando un giorno arriva, in là con gli anni, quello che a suo tempo era stato la stella di prima grandezza, sul palcoscenico; con il che tutto ricomincia come in passato. Il grande charmeur di nuovo a sedurre le fantesche, i rivali in cartellone che riprendono a contendergli il primato; si infatuano di lui, più o meno nascostamente, le vecchie attrici, quelle che cadevano tra le sue braccia ai bei tempi (I prigionieri del sogno).