Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  07/04/2024

Non come nel Gioco dell'oca - Paolo Cendon

Non più così, saltando da una casella all’altra, non come nel gioco di una volta; secondo il capriccio dei dadi, un momento di qua, cinque minuti dopo da un’altra parte.

 È tempo di pensare a cadenze meno frammentarie, casuali, per la carriera di chi è fragile.

  Sparse nel territorio, del resto, ancora embrionali, reti del genere esistono già in Italia.  Città grandi, medie, consorzi locali, non serviranno sforzi eccessivi per gli interessati; basta un po’ di solerzia architettonica, assemblatrice.  Voci ufficiali disposte a colloquiare, allora, a integrarsi negli scambi: al vertice un assessore alle politiche sociali risoluto, capace di trarre le fila.  Meglio quando     i familiari, il volontariato, le associazioni, le cooperative nella polis fanno la loro parte.  

   La ‘’presa in carico’’ quale fondamento, allora, per gli assetti progettabili; chiave di volta rispetto a ogni evento da far accadere, in progress lungo il territorio. Un serio baluardo per combattere, prevenendolo e scongiurandolo, la   peggior minaccia strisciante sul campo: l’abbandono a se stessi dei ‘’deboli’’, delle creature non in grado di cavarsela. 

 Esseri dispersi fra le agenzie dell’accudimento, finiti in qualche contenitore sanitario, mai ascoltati davvero; vittime di oblio, alienati o destoricizzati, spesso sul punto di   smarrirsi.   E, per l’enfasi posta sugli scogli, da rimuovere, il miglior riferimento non potrà che essere, qui, l’art. 3 della Costituzione; con due passaggi   in evidenza, ai fini dell’art.404 cod.civ: 

    (a) il riferimento   agli ‘’ostacoli di fatto’’, che appare destinato, nella prospettiva dell’amministrazione di sostegno, a tradursi in rimando al pericolo di occlusioni e frantumazioni, da sventare con accorte sinergie;

   (b)  l’esortazione al ‘’pieno sviluppo’’ della persona umana, un passaggio disciplinare che diventa, nell’ottica privatistica, soprattutto richiamo ad affrancamenti dal buio e dall’incuria, per i meno fortunati, da perseguire con sagaci responsabilizzazioni.




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