Biodiritto, bioetica  -  Redazione P&D  -  13/12/2023

Parla Beppino Englaro

dopo il recente episodio di suicidio assistito a Trieste

-------

«Lì dove c'era il deserto, Eluana ha aperto una strada». Beppino Englaro, il papà della ragazza morta nel 2009 a Udine dopo 17 anni in stato vegetativo a seguito di un incidente stradale, nel giorno in cui l'associazione Coscioni ha informato del suicidio assistito della signora Anna, triestina colpita da sclerosi multipla, evidenzia le differenze con la vicenda Eluana che ha lacerato la sua famiglia e il Paese.

---

ENGLARO, ANNA NEL SUO ULTIMO MESSAGGIO SOTTOLINEA IL FATTO DI AVERE RITROVATO LA SUA LIBERTÀ. È UN PASSAGGIO CHE LA RIPORTA A ELUANA?

«Quella di Eluana è una storia diversa. Un grande caso costituzionale. Nessuno, prima di allora, aveva rivendicato l'autodeterminazione terapeutica nella condizione di incapacità di intendere e volere. Al centro della Costituzione c'è la persona con la sua dignità. Ed è su questo concetto che ci siamo battuti per così tanti anni».

----

UNA BATTAGLIA INIZIATA IL 18 GENNAIO DEL 1992, IL GIORNO DELL'INCIDENTE?

«Il giorno in cui per mia moglie e me Eluana è morta. Da quel momento non è stato più possibile un contatto con lei. Ha ricevuto le migliori cure possibili, ma con il risultato peggiore, perché non si è considerata la scelta che avrebbe fatto Eluana, vale a dire il suo rifiuto all'offerta terapeutica, come è emerso in parecchi approfondimenti in famiglia sull'incidente, un anno prima, dell'amico Alessandro».

----

L'ATTESA DI ANNA È STATA PIÙ BREVE. CI SONO PASSI AVANTI NEL NOSTRO PAESE SUL TEMA DEL FINE VITA?

«Per arrivare al giudice di legittimità della Corte Suprema di Cassazione e far valere un diritto chiaro ci mettemmo quindici anni e nove mesi. Il tutto fu una violenza inaudita. Finita l'urgenza emergenza, fin dal primo colloquio con il responsabile della rianimazione di Lecco abbiamo rivendicato l'autodeterminazione terapeutica per Eluana, in modo che la morte facesse il suo corso. E invece, nella condizione di essere né morta, né malata terminale, Eluana ha dovuto sopportare, per così tanti anni, a suo modo di vedere, una situazione peggiore della morte. Come poi ha chiarito la Corte, l'autodeterminazione terapeutica non può incontrare un limite, anche se ne consegue la morte e non ha niente a che vedere con l'eutanasia. Quella che la signora Anna ha percorso è una strada verso un nuovo diritto, quello del suicidio assistito».

----

UN DIRITTO LEGITTIMO?

«Mi limito a dire che è un diritto portato avanti nel migliore dei modi dall'associazione Coscioni. Ma quello che va rimarcato è che non si deve fare confusione tra quanto accaduto alla nostra famiglia e la storia della signora Anna».

-----

CHE COSA UNISCE ELUANA E ANNA?

«La sofferenza. Quanto è costato loro rivendicare una libertà e un diritto. Nel caso di Eluana, dopo la sentenza dei massimi organi giurisdizionali, i rami del Parlamento non hanno fatto altro che ostacolare la sua legittima richiesta».

----

SUA FIGLIA HA APERTO UNA STRADA?

«Ha aperto una strada nella rivendicazione dei diritti che vanno nella direzione dell'autodeterminazione. Una strada dove prima c'era il deserto nella situazione in cui si è venuta trovare dopo l'incidente».

-----

VEDE NELLA POLITICA UN ATTEGGIAMENTO DIVERSO SUL FINE VITA?

«Lo stato culturale del Paese non era pronto ad accettare la rivendicazione del diritto fondamentale costituzionale per Eluana. Noi davamo per scontato che come genitori potessimo dar voce a nostra figlia, far valere la sua scelta. Ma per quattro anni non ho trovato nemmeno un interlocutore adeguato per capire da che parte andare. La politica, in tutto questo tempo, è rimasta latitante su questi temi. E lo è pure oggi sull'avanzamento dei nuovi diritti».

----

CHE COSA MANCA?

«Il Parlamento deve dare delle risposte. La Corte costituzionale ha dato alle Camere precise indicazioni, non ancora rispettate. Per questo l'associazione Coscioni fa bene ad andare avanti, insistendo per una legge che preveda la possibilità di aiuto medico in determinate situazioni». —

 

 

 

 




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film