Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  16/04/2024

Parole adatte - P.C.

In un comparto confinante con più   discipline, tanto o poco affini tra di loro, il via vai di parole diventa particolarmente ricco; e riguardo al diritto civile, specie nei tempi che viviamo, lo scambio si annuncia ancor più vivo che altrove.

   Il caso della fragilità umana è esemplare al riguardo.

  Ci sono termini del vocabolario che - una volta emerso chiaramente, nel lessico specialistico o nel parlare corrente, il loro margine di offensività o di ottusità - escono abbastanza in fretta di scena: così ad esempio “ritardati”, “cretini”, “minorati”, “deficienti”. Altre parole sostituiranno presto quelle vecchie; non saranno perfette in sé, probabilmente, la quota di velenosità complessiva nella comunicazione dovrebbe abbassarsi comunque.

  Perfino l’aggettivo “incapace” è entrato da tempo, come vedremo, in zona rischio: anche se il forte radicamento che vanta, entro il codice, rallenterà il declino suggerito dagli interpreti.

  Il capitolo più significativo rimane ad ogni modo quello dei vocaboli che, germogliati nel linguaggio comune, diffusi poi in maniera crescente, sono penetrati a un certo punto nel codice civile o in qualche legge speciale: fra i tanti esempi “bisogni”, ‘’resilienza’’, ‘’empatia’’, “richieste”, ‘’care giver’’, “sentire personalmente”, ‘’quotidianità’’, ‘’aspirazioni”.

E’ un altro gioco che si può fare, in parallelo, è quello di immaginare parole che stanno oggi vivendo la prima fase, e che potrebbero un giorno essere recepite dal legislatore: fra gli esempi “desideri”, “gentilezza”, “attenzione”, forse perfino ‘’fragilità’’ (che sta in effetti avanzando a grandi passi).  Oppure ‘’antipsichiatria’’, ‘’dinamico-relazionale’’, la stessa ‘’presa in carico’’, ‘’ricadute emotive’’, ‘’qualità della vita’’.

  Contro-gioco quello delle brutte parole che, diffuse sino a poco tempo fa nel linguaggio corrente, appaiono oggigiorno - salvo che in ambienti grossolani - sempre meno popolari: ad esempio “pazzia”, “invertiti”, “ninfomane”, “dissoluti”, “follia”, “viziosi”.

 




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