-  Redazione P&D  -  20/10/2013

RAGIONE NATURALE ED ARTIFICIALE NEL MATRIMONIO SAME SEX - Elena FALLETTI

Nelle argomentazioni giuridiche abitualmente il concetto di natura viene utilizzato per mascherare il concetto di tradizione e con esso il legame conservatore con comportamenti e situazioni già rodati ma posti in discussione da una parte della società. Questo schema viene realizzato principalmente in occasione dei dibattiti inerenti i temi bioetici che per la loro stessa essenza si trovano sul confine tra una concezione tradizionale, legata alla conservazione della "natura", e una concezione innovativa legata all"innovazione tecnologica ovvero sociale che invece trasformano o modificano la "natura" fino ad allora conosciuta. Sul punto si ricordano i dibattiti in materia di procreazione medicalmente assistita, sperimentazione scientifica sulle cellule staminali, stato vegetativo ed conclusione della vita, biotecnologie e organizzazione familiare.

In questo ultimo ambito il dibattito è molto acceso relativamente all"accesso da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso al matrimonio. Da più parti ci si richiama alla natura per affermare che il matrimonio tra soggetti dello stesso sesso sarebbe contro natura in quanto, ad esempio, lo scopo del matrimonio è la procreazione e questa è possibile solo tra due esseri umani di sesso diverso in età procreativa, vincolati da un legittimo legame matrimoniale, perchè solo il matrimonio validamente celebrato consentirebbe l"attribuzione certa della paternità al neonato e quindi la trasmissione del cognome paterno al figlio.

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Elena Falletti, Ragione naturale ed artificiale nel matrimonio per le coppie dello stesso sesso, in E. Falletti, V. Piccone (a cura di), Il nodo gordiano tra diritto nazionale e diritto europeo, Cacucci, Bari, 2013, 177 ss.

 




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