-  Redazione P&D  -  05/07/2016

Servizio Salute Cdf (consegna domicilio farmaci): progetto – Lorenzo Cristilli

 Presentazione

 Il mio progetto nasce dalla necessità di offrire un servizio di utilità alla popolazione "debole", su tutto il territorio nazionale , per ambiti regionali.

Al concetto di "debolezza" è connesso quello di cura. Il soggetto "debole" ( affetto da patologie invalidanti e non autonomo) è il maggiore fruitore di prodotti farmaceutici, molto spesso con prescrizione medica e nella completa impossibilità di provvedere agli adempimenti richiesti dalla legge per la fruizione del prodotto: recarsi dal medico di base per la ricetta , dal farmacista per la prenotazione e il ritiro – spesso non immediato - del medicinale.

Normalmente il soggetto ammalato "cronico" è un fruitore periodico di alcuni medicinali. Uguale discorso può essere coniugato per la persona anziana, ma anche per altri soggetti.

Questi ultimi due segmenti, richiesta e consegna di medicinali soggetti a piani sanitari , per patologie croniche ed invalidanti , sono temporalmente disgiunti: la farmacia non ha , per vincoli di legge, la giacenza del medicinale e deve ordinarli ma solo con la consegna della ricetta da parte del soggetto richiedente , può a sua volta richiederla alla farmacia presso la struttura ospedaliera.

Si tratta di farmaci su prescrizioni (piani sanitari) di centri ospedalieri o di specialisti (decreto legislativo 539/92, articolo 8, confermato dal decreto legislativo 219/06, articolo 93), a loro volta recepiti dal medico di base.

Essi richiedono, come autorizzazione alla ricetta del medico di base, o che la diagnosi sia effettuata in ambiente ospedaliero - e/o in centro che disponga di mezzi di diagnosi adeguati - ; o che la diagnosi stessa e eventualmente il controllo in corso di trattamento siano riservati allo specialista.

Vi è la necessità, per non brevi tempi, di somministrazione periodica e continua dello stesso farmaco. Pertanto il disagio per la fornitura del farmaco incide, paradossalmente , proprio sulla categoria di fruitori del servizio sanitario più debole ( invalidi al 100% e con indennità di accompagnamento - soggetti privi di autonomia di movimento) con periodicità garantita. La ricaduta sociale del problema è non solo in termini di assistenza familiare e / o delegata, ma in assenza di rete parentale è addirittura economica ( incaricare un vettore fisico per tre prestazioni , in ipotesi di già approvato piano sanitario : richiesta e ritiro della ricetta , consegna della ricetta in famarcia , ritiro del medicinale - questi due non contestuali).

Non è stato ipotizzato alcun circuito virtuoso che possa risolvere questa situazione, eppure esso è facilmente realizzabile , anche con costi contenuti e con soddisfazione di economia per il mercato e di incremento di risorse, nonchè offrendo opportunità di lavoro per le nuove generazioni.

 

Obiettivo.

Lo scopo di questo progetto è la realizzazione di un servizio di consegna a domicilio delle medicine, da parte di Azienda (direttamente e/o investendo in un vettore privato in ambito regionale, oppure eticizzando il circuito per le fasce più deboli, attraverso le Associazioni di volontariato) in regime di convenzione con le farmacie, che rispetti gli utenti nelle condizioni di disagio ( disabili) offrendo loro condizioni di vantaggio , ma estenda anche il medesimo servizio agli altri.

La fornitura di medicine segue due fasce, per i farmaci soggetti a prescrizione medica:

a) quella a pagamento

b) quella in esenzione totale o con pagamento di ticket .

Nel primo caso il costo della consegna sarebbe interamente a carico della parte (non disabile ) e recuperato, immediatamente come spesa , con l'emissione dello scontrino fiscale e la consegna del medicinale al richiedente e sarebbe di spettanza ( in misura da concordarsi per singolo mercato) del vettore.

Nel secondo caso sarebbe sostenuto direttamente dalla farmacia , poichè essa si garantirebbe , in regime di continuità , la prestazione di un servizio ( fornitura del medicinale per tutta la durata del piano sanitario) da parte dell'utente disabile e sarebbe sempre di spettanza del vettore.

 Nel primo caso il costo della consegna sarebbe solo anticipato del gestore della farmacia e poi recuperato, immediatamente, con l'emissione dello scontrino fiscale e la consegna del medicinale.

Nel secondo caso sarebbe sostenuto direttamente dalla farmacia , poichè essa si garantirebbe , in regime di continuità , la prestazione di un servizio ( fornitura del medicinale per la durata del piano sanitario) da parte dell'utente disabile.

Il circuito di commesse è facilmente realizzabile :

1) il paziente chiede e/o autorizza il medico di base all'invio on line della ricetta del servizio sanitario alla casella di posta della farmacia che effettua il servizio e se trattasi di ricetta per patologia non esente, la consegna a domicilio avverrà in questo caso , a spese del beneficiario ;

2) il paziente chiede e/o autorizza il medico di base all'invio on line del suo piano sanitario alla farmacia che effettua il servizio per tutta la durata della somministrazione in essa prevista, l"utente dovrà solo ricordare – a mezzo mail o telefonicamente al medico di base l"invio a mezzo mail delle ricette relative ad ogni scadenza. Se in regime di esenzione, la spesa verrà sostenuta dalla farmacia.

3) l'utente – senza limitazioni - potrà richiedere, anche telefonicamente oltre che a mezzo mail, la consegna di medicinali - c.d da bancone - a domicilio , sostenendone i costi di consegna , che potranno variare anche in relazione alla urgenza, ma saranno a sostenuti direttamente dal richiedente.

 

Notizie di base sul prodotto.

La Sanità prevede medicinali che possono essere comprati liberamente dal cittadino senza aver bisogno di una prescrizione ed altri, invece, per i quali essa è necessaria.

La prescrizione avviene mediante la stesura della ricetta medica da parte del medico prescrittore.

La ricetta medica è un foglio di carta che vale come autorizzazione da parte del medico al farmacista a consegnare e vendere farmaci al paziente che ne ha bisogno.

Su di essa devono sempre essere riportati il nome del farmaco o del principio attivo, la data, i dati del medico e la sua firma.

Il paziente a seconda del tipo di ricetta e del tipo di farmaco prescritto, dovrà pagare il prezzo intero del farmaco, un prezzo ridotto oppure ottenerlo gratuitamente. Per ottenere farmaci gratuitamente o con riduzioni occorre la ricetta medica del Servizio Sanitario Nazionale.

Diverse sono le tipologie delle ricette:

•ricetta medica semplice:

è quella utilizzata per prescrivere farmaci il cui uso può comportare pericoli per la salute in condizioni di uso normale o anormale, farmaci ancora in via di sperimentazione, farmaci da somministrare in via parenterale.

Essa, se specificato dal medico, può diventare ripetibile.

Una volta che il paziente ha mostrato la ricetta al farmacista, questo è tenuto a restituirgliela, tranne nel caso in cui si tratti di ricetta del SSN.

Infatti, nel caso in cui la ricetta medica semplice sia generata dal Sistema Sanitario Nazionale, il paziente ottiene i farmaci gratuitamente o a prezzo ridotto e il farmacista deve tenere la ricetta per sé, al fine di ottenere il rimborso dei farmaci distribuiti al paziente.

•ricetta medica ripetibile:

viene utilizzata per farmaci comuni il cui uso non va necessariamente controllato ogni volta dal medico. Questi farmaci hanno apposta sulla confezione la dicitura "Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica".

Nel momento in cui il medico non scrive il numero di confezioni da prescrivere per il paziente, la ricetta diventa ripetibile. Essa ha un periodo di validità di sei mesi e vale fino a dieci confezioni del farmaco. Su di essa occorre siano riportati il nome del farmaco o del principio attivo, la data, i dati del medico e la sua firma.

Ogni volta che il paziente si reca in farmacia per comprare il farmaco deve mostrare la ricetta medica, sulla quale ogni volta il farmacista apporrà un timbro, la data e il prezzo del farmaco.

Con questo tipo di ricetta il paziente è tenuto a pagare il prezzo interamente, senza riduzioni.

•ricetta medica da rinnovare:

ogni qualvolta vi siano prescritti farmaci il cui uso deve essere controllato da un medico, al fine di evitare stati tossici e gravi rischi per la salute. Questi farmaci hanno apposta sulla confezione la dicitura "Da vendersi dietro prescrizione di ricetta medica utilizzabile una sola volta". Una volta che il paziente ha mostrato la ricetta al farmacista, questo è tenuto a conservarla.

Questa ricetta vale 30 giorni e, nel caso in cui siano prescritte più di una confezione per lo stesso farmaco, il paziente ha la possibilità di recarsi in farmacia più volte per acquistarle. In questo caso, il farmacista è tenuto a conservare la ricetta e ad apporre su questa il timbro, la data e il prezzo.

Al paziente va invece un documento che attesta il diritto a ottenere altre confezioni. Non è però obbligato a farlo.

Talvolta questo tipo di ricetta viene anche definita "non ripetibile".

•ricetta medica speciale:

è una ricetta utilizzata per medicinali analgesici oppiacei da utilizzare nella terapia del dolore in relazione a speciali malattie.

Su di essa vanno scritti nome e cognome del paziente (o il codice), dose, tempi e via di somministrazione del farmaco e recapiti del medico prescrittore.

Una volta che il paziente si è recato in farmacia e ha ottenuto il farmaco, il farmacista è tenuto a conservare la ricetta medica. Nel caso in cui si tratti di ricette mediche erogate dal SSN, il paziente dovrà consegnare due copie al farmacista: una per lui ed una da inviare al SSN al fine di ottenere il rimborso dei farmaci distribuiti.

•ricetta medica limitativa:

serve per ottenere farmaci che possono essere distribuiti e utilizzati solo secondo determinate modalità:

•farmaci per ambiente ospedaliero o simile;

•farmaci vendibili al pubblico solo su prescrizione dell'ospedale o di uno specialista;

•farmaci utilizzabili solo dallo specialista durante la visita in ambulatorio.

La normativa di riferimento è contenuta nel decreto legislativo 539/92, confermato dal 219/06, articolo 87.

L'AIFA stabilisce il tipo di prescrizione e utilizzazione di un farmaco, mediante le autorizzazioni all'immissione in commercio, che vengono periodicamente aggiornate con provvedimenti legislativi ad hoc (decreto legislativo 219/06, articolo 97)

La ripetibilità della vendita è consentita, salvo diversa indicazione del medico prescrivente, per un periodo non superiore a sei mesi a partire dalla data della compilazione della ricetta e comunque per non più di dieci volte (decreto legislativo 539/92, articolo 4, modificato dal 219/06, articolo 88)

Le ricette dei farmaci sedativi-ipnotici (tabella II, sezione E del DPR 309/90) sono ripetibili per un periodo non superiore a un mese a partire dalla data della compilazione e comunque per non più di tre volte (articolo 1 del DMS 07.08.06)

L'indicazione da parte del medico di un numero di confezioni superiori all'unità esclude la ripetibilità della vendita.

Il medico è tenuto a indicare sulla ricetta il codice fiscale del paziente; nei casi in cui disposizioni di carattere speciale esigono la riservatezza dei trattamenti, le indicazioni devono essere limitate alle iniziali del nome e del cognome (modifica apportata dal decreto legislativo 149/93, articolo 8, comma 1 bis)

La ricetta deve contenere, stampata o apposta con timbro, la chiara indicazione del medico prescrivente e della struttura da cui lo stesso dipende.

Le ricette mediche hanno validità limitata a trenta giorni; esse devono essere ritirate dal farmacista (modifica apportata dalla legge 12/01, articolo 1, comma 4)

Sono prescrivibili a carico del SSN quando utilizzati per indicazione / posologia / modalità di somministrazione contemplata in scheda tecnica (legge 94/98, articolo 3, comma 4) ed in ottemperanza ad eventuali note AIFA aggiuntive (ultima revisione globale: Determinazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco del 29.10.04; modifiche successive)

Sono multiprescrivibili, al massimo 3 scatole/ricetta per non più di 60 giorni di terapia (legge 405/01, articolo 9, comma 1) tutti i farmaci destinati al trattamento delle patologie per le quali il paziente ha l'esenzione (rilasciata ai sensi del decreto del Ministero della sanità n. 329 del 28.05.1999; modifiche successive)

Si possono prescrivere fino a 6 pezzi per ricetta di: antibiotici in confezione monodose, medicinali a base di interferone a favore dei soggetti affetti da epatite cronica e medicinali somministrati esclusivamente per fleboclisi (legge 405/01, articolo 9, comma 3)

 

I due sotto-sistemi informatici per la raccolta dati- utenti e incremento utenza : a) fascicolo sanitario elettronico; b) anagrafe della disabilità.

 Essi rappresentano il valore aggiunto sociale del progetto - tipicamente commerciale e finalizzato a utilità economiche - perché di interesse per l"ambito pubblico.

Con questo progetto si creano in automatico una banca dati regionale e una mappa della disabilità per fasce di patologia e d"intervento.

Inoltre il vettore potrebbe anche realizzare la raccolta dei farmaci in scadenza e non utilizzabili, nonché quella degli scaduti, con ulteriori utilità sociali: la prima di allocazione presso le strutture bisognose ma prive di possibilità, sia locali che estere, nel secondo caso un corretto smaltimento del rifiuto tossico.

Si pensi all"utilità, di questo progetto, in ambito ospedaliero e sanitario: nessuna fila dal medico di base per la ricette c.d periodiche, verifica costante dei dati dall"utente, possibilità di accesso e controllo per le persone deboli da parte delle strutture affidatarie , diminuzione dei costi e creazione di opportunità lavorative.

Si pensi alla raccolta dei dati: mappa regionale del disagio, interventi di settore rapidi, prevenzione sociale, eliminazione della solitudine , libertà dal bisogno , verifica delle condizioni minime di sussistenza, scolarizzazione più responsabile, formazione di cooperative sociali, lavoro per disoccupati .

Con la consegna dei medicinali a domicilio otteniamo, in ogni regione, queste finalità.

Si pensi alla politica commerciale che potrebbe realizzare il soggetto distributore: sui pensionati con un pacchetto consegne a domicilio a prezzo appetibile, sulle strutture che ospitano anziani, sulle donne lavoratrici, sui single sempre in corsa con il tempo.

L"idea è semplice e, forse, ottima, in altre parole creare due circuiti di consegna delle medicine:

il primo a pagamento , quindi di minore impatto sociale, ma sicuramente apprezzabile per la natura del prodotto ed il destinatario ( anziano , debole, familiare impegnato.... insomma il medicinale è un prodotto di necessità , averlo a casa a pagamento finisce per essere un costo sopportabile);

il secondo gratuito per il destinatario debole, perché già in regime di esenzione, quindi di facile diffusività , ma con i costi da addebitare non nel settore pubblico , perché sarebbe improponibile dati i tempi, ma in ambito privato e quindi al farmacista che fidelizza un cliente , il cui importo delle medicine è una " rendita " periodica" e in molti casi consistente (si rinvia all'allegato elenco delle due fasce di farmaci) .

Questo progetto ha un"utilità economica per i soggetti che partecipano con le proprie risorse al circuito di distribuzione ( indiretto - farmacia e diretto- società distributrice) ma esso ha una ricaduta di utilità sulle fasce deboli e garantisce una fruizione più corretta ed adeguata rispetto ai tempi del servizio di assistenza .

Essa potrebbe , poi, successivamente e/o parallelamente, dar vita ad altri due progetti , detti sottosistemi.

Esaminiamo in dettaglio la costruzione dei due sottosistemi:

 

a) Il sistema informatico per la creazione e la gestione del Fascicolo Sanitario Elettronico del Cittadino.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è esistente ed è una collezione dei documenti informatici sanitari del cittadino, creato nella storia dei suoi contatti con i diversi attori del Servizio Sanitario Regionale e Nazionale.

Mediante il proprio FSE ciascun Assistito può usufruire di numerosi vantaggi:

• avere a disposizione la propria storia clinico-sanitaria rappresentata dall"insieme dei documenti clinico-sanitari creati ad ogni accesso al Servizio Sanitario Regionale;

• rendere disponibili ai propri medici curanti tutte le informazioni sanitarie utili per la diagnosi e la cura, indispensabili in caso di emergenza (es. pronto soccorso);

• poter disporre dei referti in tempo reale senza doversi recare presso il presidio sanitario dove ha effettuato la visita;

• far pervenire i referti e gli altri documenti sanitari, quali per esempio i verbali di pronto soccorso e le lettere di dimissioni ospedaliere, al proprio medico di medicina generale senza doverglieli consegnare di persona;

consentire al farmacista di fiducia di poter leggere con chiarezza e senza possibilità di errori di interpretazione il farmaco prescritto dal medico curante;

• consentire al Centro Unico di Prenotazione (CUP) di poter prenotare la prestazione con correttezza senza possibilità di errori di interpretazione.

Il sistema può essere realizzato tenendo conto delle risultanze del gruppo di lavoro interregionale coordinato dal Dipartimento per l"Innovazione e le Tecnologie (DIT) della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è finanziato attraverso un Accordo di Programma Quadro stipulato fra la Regione il DIT, il CNIPA e il Ministero dell"Economia e Finanze ( si veda l'esempio pilota della Sardegna)

Il progetto persegue i seguenti macro obiettivi:

• consentire a ciascun Cittadino in ambito regionale di poter disporre di tutta la sua storia clinico-sanitaria, attraverso l"invio al Fascicolo Sanitario Elettronico di tutti i documenti sanitari prodotti ad ogni suo accesso al Servizio Sanitario Regionale (SSR);

• migliorare l"efficienza delle cure primarie attraverso l"integrazione in rete dei Medici di Medicina Generale (MMG), Pediatri di Libera Scelta (PLS) e gli altri Operatori Sanitari (OS) del SSR agevolando il processo di continuità assistenziale;

• supportare l"integrazione dei servizi sanitari e sociali nell"ambito del territorio per agevolare i processi d"integrazione tra presidi, professionisti, attività sociali degli Enti Locali nell"ambito delle attività proprie del distretto definite dalla Programmazione Regionale.

Il progetto garantisce il rispetto della normativa in materia di Privacy e sicurezza. I documenti contenuti nel FSE sono accessibili esclusivamente al cittadino e agli operatori sanitari giuridicamente autorizzati ( medico di base , medico specialista , strutture pubbliche e farmacia indicata) , con la garanzia di un opportuno livello di sicurezza e protezione informatica e telematica. In particolare, si potranno raccogliere le informazioni sanitarie di un paziente soltanto se quest"ultimo avrà fornito il proprio consenso al medico di base, al pediatra o all"Azienda Sanitaria Locale di appartenenza e alla farmacia individuata. Senza tale esplicito consenso non verrà attivato alcun servizio di Fascicolo Sanitario Elettronico riguardante le informazioni sanitarie del paziente. Nel caso in cui l"Assistito abbia deciso di manifestare il proprio consenso, avrà la possibilità di revocarlo in ogni momento presso gli stessi soggetti. In caso di negazione o di revoca del consenso, l"Assistito potrà sempre e comunque accedere alle prestazioni del Servizio Sanitario Regionale e Nazionale senza alcuna conseguenza negativa sulla possibilità di usufruire di prestazioni mediche e assistenza sanitaria.

 

b) L' anagrafe dinamica della disabilità .

E" nota la difficoltà a pervenire a una stima attendibile del numero dei disabili. In ogni Regione, infatti, non si è ancora giunti a disegnare un quadro completo del fenomeno (quante sono le persone con disabilità, quali sono i loro bisogni, quale il tipo di attivazione che essi richiedono alla rete di Servizi ecc.).

Non esiste una banca dati, né, ovviamente, un aggiornamento continuo della stessa.

La necessità di colmare tale lacuna, trova oggi un rinnovato interesse non solo nel maggior rigore richiesto nelle scelte di politica socio-sanitaria, ma anche e soprattutto nei rilevanti cambiamenti del modo di intendere il fenomeno disabilità nonché delle prospettive che a medio-lungo periodo interesseranno coloro che si trovano a gestire la domanda di "salute" sul territorio.

Così, accanto alla necessità dei gestori del sistema "cura" di fondare le scelte programmatorie su indicatori oggettivi che garantiscano efficacia ed efficienza alle azioni promosse, le prospettive future in tema di benessere vedono sempre più importante la valutazione quantitativa di un fenomeno, integrata da valutazioni dei bisogni.

Il progetto Anagrafe dinamica della disabilità si colloca all"interno di tale ambito e intende offrire un valido contributo alla definizione del quadro della disabilità presente sul territorio regionale, attraverso l"avvio di un processo di riorganizzazione dei dati esistenti all"interno dell"Azienda Sanitaria Locale coordinandoli, laddove possibile, con gli attuali flussi informativi anche attraverso l"integrazione dei dati a carattere sociale provenienti dagli ambiti territoriali e dalle Istituzioni Assistenziali Pubbliche costituenti il sistema di offerta del territorio ( INPS, Amministrazioni Comunali, Servizi Inserimenti Lavorativi, Cooperative Sociali, Scuole, Aziende Ospedaliere, Terzo Settore ecc.).

Sebbene il progetto abbia come principali destinatari coloro che si trovano ai vari livelli del sistema di governance della domanda di cure, é altresì ipotizzabile che tale fonte informativa possa essere resa disponibile alle Associazioni e organizzazioni che si collocano all"interno dell"area della promozione di diritti e servizi per le persone che si trovano in condizione di disabilità e per i loro familiari.

 

 

FASI DEL PROGETTO

 Lo sviluppo del progetto Anagrafe Dinamica della Disabilità necessita di una fase preliminare di ricerca e di analisi di esperienze analoghe condotte sul territorio nazionale.

Il progetto si articola in diverse fasi operative, finalizzate tutte a realizzare una banca dati aggiornabile del fenomeno e di seguito enucleate:

 

a) Indagine sull"integrazione sociale delle persone con disabilità

 L"indagine deve essere realizzata nell"ambito di un "Sistema di Informazione Statistica sulla Disabilità".

L"osservazione del fenomeno deve essere realizzata in un"annualità, attraverso interviste ad un campione significativo di popolazione ( analisi della difficoltà nella mobilità e locomozione; di essere invalidi (indipendentemente dal riconoscimento legale della condizione); di avere una riduzione di autonomia.

In tale situazione sono stati individuabili quattro ambiti di disabilità:

a) confinamento individuale (costrizione e letto, su una sedia non a rotelle o in casa);

b) disabilità in alcune funzioni elementari;

c) disabilità nel movimento;

d)disabilità sensoriali.

Il criterio di riferimento è la definizione di Disabilità utilizzata è di derivazione ICDH dell'"OMS e precisamente : "chi ha difficoltà gravi nell"espletare almeno una delle attività della vita quotidiana (ADL), chi è confinato a letto, su una sedia (non a rotelle) o in casa e chi ha una difficoltà di tipo sensoriale" .

 

 b) Anagrafe dinamica dell'Handicap

 I criteri d"inclusione adottati sono :

-         età compresa tra i 0 e 59 anni

-         menomazioni fisiche, psichiche sensoriali che ostacolano "sensibilmente l"autonomia personale e/o sociale, e che impediscono il normale esercizio delle funzioni e delle competenze caratteristiche dell"età o grave (persone affette da menomazioni o disabilità di tale rilevanza da limitare pressoché completamente la loro autonomia personale o sociale e da rendere necessaria l"assistenza o perlomeno il controllo costante da parte di un'altra persona)"

-         per quanto riguarda i disturbi psichici e/o intellettivi le segnalazioni sono limitate ai casi di autismo e psicosi ad insorgenza precoce e ai soggetti con ritardo mentale medio o grave.

Non sono state incluse nella classificazione le disabilità derivanti da malattie in atto (cardiopatie, tumori, ecc.) mentre si includono i traumatizzati spinali, le persone affette da sclerosi multipla e distrofie muscolari, anche perché si parla di handicap quando il quadro clinico si struttura in modo da poter essere definito con una relativa stabilità.

 

 c) Analisi della disabilità infantile.

 Il Progetto di ricerca si pone come obiettivo principale il censimento dei bambini disabili (0-14 anni) residenti per provincia. La definizione alla quale si fa riferimento è quella proposta dall"OMS, si "considera la disabilità come l'incapacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana a seguito di una malattia (congenita o meno)". In tale senso il gruppo di progetto ha deciso di utilizzare come criteri d"inclusione le patologie diagnosticate con ICD9-CM. Per quanto riguarda in particolare il criterio in base al quale sono state selezionate le patologie, esso è ricavabile dall"esperienza clinica dei professionisti che hanno partecipato al gruppo di lavoro. Le banche dati consultate sono state: Servizio Sistemi informativi ASL; Commissione Invalidità ASL; Osservatorio Epidemiologico; Terapia Intensiva Neonatale ; Centro Servizi Amministrativi; Istituti Multizonali per disabili.

 

d) Aggiornamento dell"indagine sulla realtà dell"handicap.

 L" "Aggiornamento dell"indagine sulla realtà" si pone l"obiettivo di analizzare la presenza dell"Handicap adulto sul territorio regionale e provinciale e dei bisogni collegati a questa presenza all"interno delle famiglie, focalizzando l"attenzione sull"individuazione dei bisogni concreti legati in particolar modo al problema del disabile adulto che rimane privo dell"assistenza dei genitori. In questo caso, è riconosciuta la difficoltà di circoscrivere l"oggetto di indagine e l"assunzione di una duplice prospettiva (dell"utente e dei Servizi che rispondono all"utente). Per i Comuni si possono utilizzare delle macrocategorie di disabilità (Fisici, Psichici e Pluridisabilità). Nei riguardi delle Associazioni, realtà più a contatto con le singole persone, coinvolgendoli si può focalizzare l"attenzione direttamente sui bisogni legati ad alcuni degli aspetti essenziali della vita quotidiana, quelli legati più direttamente alle differenti disabilità o funzionalità. Sempre in tale prospettiva si rileva come necessaria, l"anagrafe dinamica poiché reperisce il bisogno di avere dati numerici intorno al fenomeno della disabilità al fine di costituire strategie di azione adeguate al "dopo di noi".

 

e) Indagine disabilità e Libertà dal Bisogno .

Il lavoro da realizzarsi si riferisce ai soggetti che sono stati riconosciuti in situazione di handicap distinti in relazione all"età (0-17; 18-65; ultra 65enni); alla residenza; alla tipologia di handicap riconosciuto e alla diagnosi clinica. Tale dato deve essere incrociato con il dato relativo alle certificazioni degli alunni con handicap.

 

f) creazione di uno sportello permanente per la raccolta dei dati esterni alle strutture.

Il lavoro prevede come fase conclusiva, ulteriore, di gestione volontaria, la creazione di uno sportello, anche virtuale on -line, di comunicazione dati con flusso dall"esterrno.

Ciò consentirà di raffrontare questi, che costituiscono il sommerso, con quelli derivanti dalle c.d. " raccolte ufficiali".

L"anagrafe della disabilità è concepita nei termini di una banca dati alla quale attingere informazioni per la progettazione di Servizi che assicurino una presa in carico del soggetto in condizione di handicap nel momento in cui l"appoggio genitoriale/familiare viene meno. La modalità di rilevazione, si caratterizza per la massa a punto di report informativi da compilare a cura delle istituzioni coinvolte.

La ricerca dei Comuni, invece, fa affidamento esclusivamente ai dati relativi alla certificazione di handicap e di handicap in gravità, costruendo collegamenti con le certificazione degli alunni. E" chiaro il supporto legislativo nella definizione dei criteri di inclusione (L. 104/92).

 

Conclusioni

 I due sotto-sistemi non sono, però indispensabili, per la realizzazione del progetto Servizio Salute CDF ( Consegna Domicilio Farmaci) ma ne costituiscono adeguata sinergia ( per far emergere l'utenza cui necessita la consegna), nonchè rappresentano una utilità spendibile anche al di fuori dello stesso.

Però il finanziamento di questi due sistemi di rilevazione dei dati, che non necessita di grandi investimenti, potrebbe anche essere sollecitato ad una Società Informatica o all'AIFA.

La banca dati finale è di sicuro interesse collettivo, per il servizio sanitario , per le strutture pubbliche preposte alla cura dei soggetti in disabilità , per gli enti medici e statistici preposti al rilievo dei dati relativi alle patologie e la loro distribuzione sul territorio e allo studio di essi.

Il rapporto tra costi degli stessi e benefici sulla diffusione e incremento del valore economico del prodotto sono compatibili .

Il Servizio Salute CDF non ha, invece previsione di costi, basandosi sull"utilizzo di strutture già esistenti ( posta elettronica, circuito di autorizzazione , trasmissione dati in regime di gratuità) , se la distribuzione fosse affidata ad un vettore , già nel settore delle consegne, non necessiterebbe di alcun costo aggiuntivo , sia di personale che di strttura.   




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