Diritto, procedura, esecuzione penale  -  Redazione P&D  -  13/04/2024

Tracce di droga nel sangue della bambina di 14 anni del campo Rom

CACCIA AI DUE 30ENNI CHE L'AVREBBERO NARCOTIZZATA

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La piccola ora è stata portata in una casa famiglia. I medici non hanno riscontrato segni di violenza

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Aveva detto di essere stata drogata. Ed era vero. Tracce di stupefacenti sono emerse nel sangue di Maria (il nome è di fantasia), la bambina di 14 anni del campo rom di Salone. Ma nessun segno di violenza hanno riscontrato i medici del Bambino Gesù. Intanto però, la piccola è stata messa in una casa famiglia dove potrà ritrovare un po’ di serenità. Poi sarà sentita in audizione protetta per capire cosa le sia veramente accaduto.

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La sua è una storia figlia della povertà e dell’emarginazione sociale. Giovedì Maria aveva raccontato a una pattuglia dei vigili del quinto gruppo di essere stata narcotizzata e poi violentata. A chiamare gli agenti era stato suo padre Marko, che poche ore prima aveva visto un video in cui sua figlia sembrava incosciente probabilmente dopo aver fumato marijuana. “Sono stati due romeni che sono scappati”, aveva detto il padre, facendo partire le indagini dei vigili per ricostruire il caso.

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La bambina, di soli 14 anni, avrebbe iniziato una relazione con un romeno di 26 anni che vive nel campo da appena due settimane. Una storia d’amore clandestina, oltre i limiti di legalità, che il padre ha scoperto quasi per caso. “Me lo hanno detto gli altri serbi che lei si vedeva con questa persona. Io mi sono arrabbiato perché la famiglia di lui lo sapeva e non mi ha avvisato”.

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Il giovane, qualche giorno fa, mentre si trovava insieme a suo cugino di 30 anni avrebbe fatto fumare qualcosa a Maria, che poco dopo ha perso i sensi. Quello che è accaduto negli attimi e nei giorni successivi rimane un mistero. Mercoledì i due romeni sono fuggiti di corsa dal campo. Giovedì papà Marko, dopo aver scoperto il video della figlia, ha allertato le forze dell'ordine: “Se scopro che l’hanno violentata li uccido”, ha detto l'uomo, con problemi di disabilità. Ma al momento dai controlli in ospedale non sono emersi segni di violenza sulla piccola, solo un profondo disagio legato alle condizioni disperate della vita nel campo rom.

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La 14enne, infatti, spesso si ritrovava da sola nel container. Da settimane aveva smesso di andare a scuola. Per questo ora gli agenti della municipale voglio capire quali altri traumi abbia subito. Una prima relazione è stata inviata alla procura dei minori. La ragazza per il momento sarà lontana dal campo rom di Salone e vivrà in una casa famiglia, nella speranza che possa superare le vessazioni che potrebbe aver subito.




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