Onore al merito.
Sotto l"egida del Governo Renzi, gli istituti che dettano una disciplina per le coppie di fatto e che regolamenteranno le unioni di persone dello stesso sesso sono denominate rispettivamente "convivenze di fatto" e "unioni civili".
Impegno sicuramente premiante (quello di nominare degli istituti traducendo semplicemente in italiano le "intenzioni" del legislatore) che ha superato il rischio di fregiarci di acronimi non particolarmente accattivanti, a cominciare dai PACS (patto civile di solidarietà) dell"On. Franco Grillini, a cui hanno fatto seguito i DICO (diritti e doveri delle persone conviventi) delle On.li Pollastrini e Bindi (Gov. Prodi). Così come i CUS (contratti di unione solidale) a mente dell"On. Cesare Salvi e i DIDORE (diritti e doveri di reciprocità dei conviventi) degli On.li Brunetta e Rotondi (Gov. Berlusconi).
Il 25 febbraio 2016 in Senato è passata la fiducia sul ddl Cirinnà che istituisce le unioni civili e che regolamenta le convivenze di fatto. Se e quando sarà approvato anche alla Camera dei deputati diventerà legge.
Il testo (che si compone di un unico articolo e 69 commi), contiene molti richiami a norme codicistiche e a leggi speciali che lo rendono di difficile comprensione al lettore non giurista.
Articolo aggiornato su Il Quotidiano Giuridico, in www.quotidianogiuridico.it/documents/2016/05/23/le-unioni-civili-in-gu-guida-pratica-sulla-legge-76-2016