-  Pant√® Maria Rosa  -  26/10/2014

CERVELLO E MISTICA - Maria Rosa PANTÉ

Sono andata a una conferenza sul "Cervello mistico", sì il titolo era proprio quello. La conferenza era alla Fondazione Eranos di Ascona. Quella di Jung, proprio quella.

Ha tenuto la conferenza il professor Salvatore Maria Aglioti, dell'Università La Sapienza di Roma, trovate notizie sui suoi innumerevoli contributi scientifici qui http://agliotilab.org/ .

Sono andata alla conferenza perché la mistica è un tema che mi appassiona. Ho letto molte mistiche, la mia preferita è Santa Teresa d'Avila perché ha saputo scrivere quello che le accadeva con esattezza e poesia, perché sapeva organizzare e fondare nottetempo monasteri, perchè era malatissima ipocondriaca e sempre a fare qualcosa (anche un po' fuorilegge), perché sapeva comandare, ma mai con arroganza, perché è stata umiliata e amata, perché voleva essere ammirata e alle sorelle che avevano visioni "sospette" diceva fatele mangiare.

E non dico altro, ho scritto qui su S. Teresa.

http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/teresa-davila/

Poi ho letto Simone Weil che ebbe anche una esperienza mistica e Chiara d'Assisi e Angela da Foligno e Maria Maddalena de' Pazzi e su questo cognome che potrebbe trarci in inganno mi fermo.

Dunque cervello mistico, il professore mi è piaciuto molto. Il che, viste le cose esplosive che dice è per lui una fortuna: essere spiritoso, autoironico e leggero nel dire certe cose è essenziale.
Certe cose cosa? Non voglio ripetervi ovviamente la conferenza per cui vi scriverò le mie personali impressioni. Mi ha molto colpito un esperimento che il professore e il suo gruppo hanno condotto. Si trattava di vedere quanto aumentava il senso della trascendenza (cioè attenzione verso la spiritualità, non la religione!) in malati cui doveva essere asportata una parte di cervello.

A chi veniva asportata una certa parte non accadeva nulla, su questo versante; a chi veniva asportata un'altra parte accadeva di diventare più trascendenti.

Dopo questa prima fase hanno lavorato su pazienti sani che si sottoponevano a esperimenti di interferenza su certe zone del cervello, tali soggetti venivano poi sottoposti a dei test particolari, detti test che "fanno vedere l'invisibile", cioè che rivelano di noi quello che teniamo nascosto e forse nemmeno sappiamo. E si vedeva che quei soggetti diventavano più trascendenti.

Per non parlare di uno studio sulle suore carmelitane e recentemente sui maestri di meditazione indiani.

Il cervello cambia, non cambiano solo le risposte dell'individuo alle situazioni, ma cambia il cevello. La mistica, la trascendenza tocca soprattutto una certa parte di cervello, quella che regola anche la nostra possibilità di uscire da noi stessi, la nostra percezione del nostro corpo. Una cosa forse non così trascendente, dunque. Ma questo è un pregiudizio del tutto errato.

Naturalmente questi esperimenti inducono le solite grandi domande etiche: il professor Aglioti asserisce che le sue ricerche dovrebbero servire a migliorare la qualità della vita, ma come al solito il problema è l'uso che ne verrà fatto.

Io però ho fatto altre due piccole riflessioni, probabilmente del tutto incongrue, ma pazienza.

1. E' giusto studiare sempre di più, ma è importante rendersi conto che chi studia il cervello è un cervello. La cosa è un po' autoreferenziale, nel senso che le domande che un cervello fa a un altro cervello sono quelle, ristrette nel campo di essere un cervello umano e non altro. Ripeto non parlo di come funziona, ma di cosa si chiede, di cosa si studia, quelle sono domande di un cervello umano e basta. Insomma la trascendenza, la mistica pareva farci uscire da noi stessi, forse è davvero così. Forse, e sarebbe l'unica via di uscita da questa aporia, nel nostro cervello c'è la facoltà di uscire da sè e vedere le cose da un altro punto di vista.

2. Noi siamo una rete di comunicazione, le parti del cervello parlano fra di loro, e tutto il nostro corpo è un insieme di comunicazioni. E il cervello parla per impulsi elettrici. Energia, quanti, particelle quelle diavolerie lì. Pare di tornare ai presocratici, al vuoto, al movimento nel vuoto (energia) che crea le cose.

3. Tutti questi studi eccezionali indagano il come. Non possono rispondere al perché, al perché del tutto. Ma chissà se nel nostro cervello c'è la possibilità di scoprire prima o poi questo perché. (Sempre che un perché ci sia naturalmente). Mi pare quest'ultima una domanda insieme mistica e scientifica. O no?




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