Cultura, società  -  Redazione P&D  -  27/02/2024

Guerra Russia - Ucraina, Macron scuote gli alleati di Kiev: "Non escluso un futuro invio di truppe"

LA SVEZIA ENTRERÀ NELLA NATO. LA DANIMARCA CHIUDE LE INDAGINI SU NORD STREAM

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Il presidente francese Emanuel Macron non esclude un invio di truppe occidentali in futuro in Ucraina e da subito si impegna per la fornitura «di missili e bombe di media e lunga gittata a Kiev»: a due anni dall'invasione russa Macron riunisce una ventina di leader occidentali nella Conferenza dei paesi alleati per il sostegno all'Ucraina. Una riunione che finisce poco prima di mezzanotte. Nessuna decisione, invece, sulla fornitura dei «Rafale» francesi, i caccia sui quali si discute da mesi ma per i quali Parigi si limita a proseguire ad assicurare una «formazione» agli ucraini.

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Al termine della lunga riunione, alle presenza del cancelliere tedesco Olaf Scholz, del ministro degli Esteri britannico David Cameron, del capo del governo spagnolo, Pedro Sanchez e di altri leader - per l'Italia il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli - Macron ha preso la parola per annunciare che «l'obiettivo da perseguire è evitare che la Russia vinca questa guerra». Per fare questo, non deve essere «più escluso» in futuro l'invio di truppe occidentali nel paese invaso: «Oggi non c'è un consenso per inviare in maniera ufficiale, assumendosene la responsabilità, delle truppe di terra. Ma in prospettiva, nulla deve essere escluso. Faremo tutto quello che serve affinché la Russia non possa vincere questa guerra».

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È caduto anche formalmente l'ultimo ostacolo parlamentare a un'adesione della Svezia alla Nato che può ora consolidare con un 32/o componente il suo fronte europeo settentrionale, coprendo le spalle alla Finlandia: il parlamento ungherese controllato dal restio premier Viktor Orban ha dato il suo indispensabile assenso ad un ingresso di Stoccolma nell'Alleanza atlantica nel momento di massimo attrito con la Russia a causa della guerra in Ucraina.

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Il Nord Stream è stato intenzionalmente sabotato ma non ci sono i presupposti per aprire un'inchiesta penale e individuare i responsabili: dopo la Svezia anche la Danimarca chiude le indagini, scatenando l'ira di Mosca che parla di «decisione assurda». I gasdotti Nord Stream 1 e 2, il secondo mai entrato in funzione a causa dello stop al progetto imposto dalla Germania per il conflitto in Ucraina, sono stati sabotati nel 2022. Il 22 settembre vennero individuate quattro crepe, con il gas fuoriuscito che fece ribollire le acque del Mar Baltico, precedute da due esplosioni registrate dai sismografi.

 




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