Le vicende che ultimamente si stanno svolgendo in Francia, in particolare quella della rivolta ad opera di giovani extracomunitari che si ribellano all'omicidio di un loro connazionale, e comunque di un loro coetaneo, in uno se vogliamo alle rivolte avvenute nei mesi scorsi riguardanti le pensioni, suscitano più di una riflessione.
Il primo riguarda il tema della violenza presente in molti luoghi dell' Europa, forse più che altrove nella società francese.
Alla base, ragioni dettate da crisi di autorità, in un Paese giacobino, dove lo Stato è tradizionalmente molto forte, ma anche la crisi del medesimo Stato ad esempio nella scuola, che porta a rimettere tutto in discussione.
Contestualmente, una crisi legata ai luoghi nei quali si sono concentrati gli immigrati, ed i loro discendenti, parte dei quali non si sono integrati, rifiutando le istituzioni francesi.
Poi, una evidente crisi economica, ma a ben guardare, ancora di più di valori, causate forse in Franca più che altrove con il crollo delle istituzioni politiche, dei sindacati, degli stessi amministratori locali.
Temi che per un certo verso, con i dovuti distinguo dettati, almeno parzialmente dai luoghi nei quali si consumano, l' Italia e appunto la Francia, in specie Parigi, vengono trattati in modo penetrante da un interessante scrittore, Dario Ferrari , ne " La ricreazione è finita".
Interprete del testo è Marcello, trentenne disoccupato, il quale partecipa, superandolo inaspettatamente, ad un concorso di dottorato
in Lettere.
Il professore che lo segue gli affida come tesi un lavoro sulle opere di Tito Sella, un terrorista finito presto in carcere, ove ha completato degli scritti, il cui archivio vien conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi, luogo dove il giovane dottorando si trasferisce per alcuni mesi, imbattendosi in personaggi carismatici ed ex sovversivi, in un contesto non lontano, dopo tutto, da quanto si sta verificando in questo periodo in Francia.
Come il testo racconta la storia di due giovinezze , quella del dottorando e del terrorista, così il lettore può, a mio avviso trovare analogie tra la storia descritta ed ambientata almeno in un secolo fa con i tristi accadimenti odierni.