Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  30/09/2022

LEGGE 104, COME CAMBIANO I PERMESSI PER I FAMILIARI CON LO STOP AL REFERENTE UNICO

Importanti novità già in vigore per la legge 104. I permessi per i familiari, infatti, possono essere richiesti da più soggetti aventi diritto e non più esclusivamente dal referente unico (figura che, di fatto, scompare). Scopriamo tutto quello che c’è da sapere al riguardo.

Fino a poco tempo fa, infatti, la norma che regolava i permessi per la legge 104 stabiliva che il beneficiario in condizione di disabilità doveva scegliere un solo familiare (il referente unico) che potesse fruire di tutti i diritti previsti per chi presta assistenza: dai permessi sul lavoro alla prestazione economica dell’accompagno.

L’Inps ha chiarito che il decreto legislativo n. 105 del 30 giugno 2022 modifica le regole per i permessi con legge 104, cancellando di fatto il principio del referente unico. A partire dal 13 agosto 2022, infatti, i permessi 104 per l’assistenza alla stessa persona con disabilità grave potranno essere riconosciuti su richiesta a più soggetti tra gli aventi diritto (sempre nel limite dei tre giorni al mese e delle ore di permesso), che potranno beneficiane alternativamente. 

Ma a chi spettano i permessi dal lavoro retribuiti per legge 104? La legge prevede che possano fruirne:

 

persone disabili in situazione di gravità;

genitori, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità;

coniuge della persona disabile in situazione di gravità;

parenti o affini entro il 2° grado della persona disabile in situazione di gravità.

 

Possono usufruire dei permessi per legge 104 sul lavoro, inoltre, anche parenti o affini di 3° grado se il genitore o il coniuge della persona disabile in situazione di gravità abbiano compiuto 65 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti, deceduti o mancanti.

 

In ogni caso, per fruire dei permessi 104 è necessario inoltrare una richiesta di autorizzazione all’Inps, non basta effettuare una semplice comunicazione al datore di lavoro. Tutte le ore di permesso dovranno essere utilizzate nell’interesse esclusivo della persona con disabilità, non anche per motivi personali (pena licenziamento per abuso).

 




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