Persona, diritti personalità  -  Redazione P&D  -  04/08/2023

Milano, coppie omosessuali, figli, trascrizione

«Le coppie di papà potranno fare un passaggio in tribunale in meno, e avere una certezza in più»: è la sintesi del sindaco di Milano Giuseppe Sala che annuncia su Facebook «una novità importante» e cioè che potrà riprendere la trascrizione degli atti di nascita di minori nati all'estero con due papà, anche se con la sola indicazione del genitore biologico.

È quanto ha stabilito il ministero dell'Interno, rispondendo a un quesito posto appunto dall'amministrazione comunale del capoluogo lombardo: «Per la prima volta il ministero ha chiarito che il Comune di Milano può valutare, al fine della trascrizione del papa biologico del bimbo nato all'estero, anche i cosiddetti atti ulteriori che attestano chi sia il padre biologico e il percorso che la famiglia ha intrapreso», esulta Sala.

In sostanza, potrà essere il Comune a valutare gli atti che determinano la genitorialità e la conseguente iscrizione all'anagrafe con tutti i diritti che ne conseguono, anche se resta ancora escluso il cosiddetto «genitore d'intenzione», cioè il padre privo del legame biologico.

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Riprende quindi un percorso che si era interrotto nei primi mesi dell'anno, dopo che nello scorso dicembre era arrivata la sentenza della Cassazione che aveva bloccato le trascrizioni all'anagrafe dei certificati dei figli di due padri nati all'estero con maternità surrogata, stabilendo che solo un giudice poteva, in casi particolari, approvare l'iter di adozione per il «genitore di intenzione». Sentenza che il Viminale ha invitato tutti i Comuni a rispettare con una circolare inviata a gennaio, con il prefetto di Milano Roberto Saccone che aveva imposto poi a Sala di interrompere il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, avvertendo che in caso fossero continuate avrebbe richiesto l'intervento della Procura per annullarle. E così aveva fatto Sala a marzo, invocando più volte un intervento del legislatore per chiarire una volta per tutte un tema estremamente delicato dal punto di vista etico ancor prima che giuridico.

«Sarà una mia battaglia politica», aveva detto, condannando anche nel recente Pride di giugno «le discriminazioni vergognose che ancora vengono inflitte alle persone in base ai loro orientamenti sessuali». Ieri è arrivata però «una notizia importante», «un passo avanti rispetto al quadro degli scorsi mesi» anche se Sala riconosce che si tratta «solo di una piccola semplificazione», perché «permangono tutti i problemi denunciati in questi mesi». Ma almeno la trascrizione del genitore biologico evita che «il minore si trovi in Italia, nella nostra città, senza alcun atto che certifichi il legame con la sua famiglia e questo con le innumerevoli difficoltà connesse», ha proseguito il sindaco.

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Si tratta di «difficoltà estremamente concrete», come ha spiegato Gaia Romani, assessore comunale ai Servizi civici, «dall'impossibilità di ottenere la residenza e la carta d'identità agli ostacoli nell'accesso alle graduatorie per gli asili nido, un evidente e insostenibile discriminazione in primis alle bambine e ai bambini».

«Ci teniamo in questa occasione a rinnovare la nostra vicinanza e quella della città tutta alla comunità arcobaleno. Siamo con voi e continueremo a lottare al vostro fianco, sempre», ha concluso Sala. —

 




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