-  Trisolino Luigi  -  12/01/2016

MISERO IO CAVALIERE – Luigi TRISOLINO

Sono il tuo cavaliere.

Con uno stelo arricchito di spine

attendo. Nelle foschie del mio essere

che si scontrano e si fondono, talvolta,

con le ombre delle tue verità.

Sono il tuo cavaliere. Forse.

E una rosa rossa viene tinta

dalla oscura stanza ferma nelle notti,

ove sotterriamo i relitti vischiosi

delle nostre effusioni senza giaciglio e senza realtà.

 

Uno strano naturale ardore

ogni tanto, senza il consiglio del tempo,

reca sospiri sui petali in cima allo stelo pungente.

E cadendo per terra, la rosa, tra l"abbracciarsi

dei nostri nudi piedi s"una polvere di certezze

riprende luce, lontana dalle tenebre spinose

segnanti i volti nostri e i nostri giorni insieme.

Da cavaliere bendato gusto i patemi d"un istinto.

Accarezzo la guancia oscura e cinerea della luna,

ove di sovente, misero, dimoro.

 

E nelle segrete rovine del soffio selenico,

coatto, il mio spirito, annebbia la sua fortezza

alle lusinghe dell"impossibile. Finché

ruvido e scivoloso, nudo, mi ritrovo ebbro di carne

a riempire i vuoti di un pezzo d"universo in calore.

 

Ma nulla può l"essere, incatenato,

all"ombra delle passioni.

E allor soave soggiunge una voce, come una pulsione di luce,

che respiro.

 

Immergo, o mio Dio, nel Tuo fuoco i miei occhi;

e cullo la mia ombra al Tuo vento.

E nulla ha più senso,

nella crepuscolare rarefazione del mio istinto, se non Te.

 

 

                (scritta Lunedì 8 giugno 2015-Sabato 25 luglio 2015)

                                           Luigi Trisolino

 

poesia selezionata con menzione speciale alla XI Edizione del Premio letterario internazionale "Il Pozzo e l"Arancio" – anno 2015




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