Persona, diritti personalità  -  Redazione P&D  -  14/11/2023

"Noi mamme arcobaleno alla sbarra"

Inizia a Padova il processo contro 33 coppie lesbiche e i loro 37 bambini. La colpa è aver ottenuto la trascrizione dei figli, vietata dalla circolare Piantedosi e impugnata con effetto retroattivo dalla Procura. Ecco le loro storie: tra vite sconvolte e il rischio per i piccoli di restare orfani per decreto

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Saranno in piazza ogni martedì fino alla alla vigilia di Natale, per difendere i loro figli. Con le bandiere di arcobaleno e la solidarietà di un’intera città. Trentatré coppie di madri e 37 bambini, dagli 8 anni ai 40 giorni, per i quali il tribunale di Padova dovrà decidere se renderli legalmente orfani di una madre. O lasciare che vengano cresciuti dalle due donne che insieme li hanno desiderati.

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Madri alla sbarra: non era mai accaduto in Italia. Inizia oggi infatti a Padova il maxiprocesso civile contro le coppie lesbiche i cui figli sono stati riconosciuti alla nascita dal 2017 a oggi dal sindaco Sergio Giordani. Nel giugno scorso, in seguito ad una circolare del ministro Matteo Piantedosi, la Procura ha impugnato tutti i certificati di bambini nati in famiglie omogenitoriali. «La Procura non si è limitata, come a Milano, ad impugnare le ultime registrazioni, ma è andata indietro nel tempo, fino al 2017, decidendo di annullare i certificati anche di bimbi che oggi hanno 7 anni», spiega l’avvocato Michele Giarratano, che difende 15 delle 33 coppie. «La Giustizia è chiamata a decidere se da domani a questi figli va cancellata per decreto una delle due mamme, quella che non li ha partoriti. La Giustizia però è del preminente interesse del minore che si dovrebbe occupare e mi chiedo se togliere una madre ad un bambino, senza tenere dei legami, degli affetti, quindi renderlo di fatto orfano di una delle due genitrici, sia un’azione davvero nel suo interesse. Sarà una battaglia lunga». Se davvero il tribunale rettificherà gli atti di nascita, le mamme non biologiche perderanno qualunque diritto ma anche qualunque dovere nei confronti dei loro figli. Diventeranno, semplicemente, delle genitrici fantasma.

Oggi dunque una folla di mamme e bambini invece di incontrarsi davanti al cortile della scuola, si ritroverà in un’aula di tribunale. Perché nell’Italia che torna indietro e si ripiega su se stessa è ancora vietato essere figli di due donne o di due uomini.

 

 




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