ESTRATTO DA UN DECRETO GIUDIZIALE
UN CASO DI GRAVE ANORESSIA
‘’NON LASCIAR MORIRE LA RAGAZZA’’
IL GIUDICE TUTELARE AUTORIZZA L’AMMINISTRATORE
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1) a compiere ogni più utile attività finalizzata a sostenere, persuadere e indirizzare la beneficiaria, con lo specifico obiettivo di realizzare il ricovero e la permanenza presso un centro specializzato nella cura e riabilitazione dei disturbi dell’alimentazione;
2) a richiedere l’intervento delle competenti autorità sanitarie in ipotesi di aggravamento delle condizioni di salute della predetta, soprattutto in caso di presumibile compromissione delle sue funzioni vitali;
3) in caso di persistente rifiuto alle cure e all’assunzione di alimenti, l’A.d.S. sarà sempre tenuto a richiedere ai sanitari interessati di accertare la libera e consapevole determinazione della beneficiaria in tal senso, i quali potranno pur sempre considerare l’ipotesi di un TSO medico – psichiatrico;
4) a prestare il consenso informato per le cure e i trattamenti sanitari che si rendessero necessari nel caso in cui la beneficiaria non fosse in grado di esprimersi in ragione delle sue condizioni psicofisiche, tenendo conto che, in tale evenienza, IL DIRITTO ALLA VITA DOVRÀ PREVALERE SU OGNI ALTRA CONSIDERAZIONE.