Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  14/03/2024

Non si ferma all'alt della polizia, scappa sullo scooter rubato e finisce contro un'auto

LUI MUORE, GRAVE IL FIGLIO DI 13 ANNI

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Per rallentare la corsa dei poliziotti, i due avrebbero lanciato il casco dell’uomo contro la volante. Il ragazzo non sarebbe in pericolo di vita

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Si è schiantato contro un’auto per sfuggire a un inseguimento della polizia. Valeri Naumov Videnov è morto sul colpo perché per guadagnarsi la fuga ha lanciato il proprio casco contro la volante. Ma soprattutto ha messo a repentaglio la vita del proprio figlio, un giovane di 13 anni che viaggiava insieme a lui a bordo di uno scooter rubato e che solo per miracolo è sopravvissuto all'incidente. Difficile parlare di fatalità di fronte all’incidente di oggi pomeriggio a Nettuno, dove il cittadino bulgaro di 49 anni ha perso la vita intorno alle 15 in via delle Comastri al termine di un inseguimento folle nel quartiere Cretarossa. Strade strette, ricche di incroci e prive di marciapiedi, dove ogni accelerazione diventa un azzardo. Videnov viaggiava a bordo di un motorino rubato a settembre a Nettuno. Per camuffarlo aveva applicato al posto della targa originale, una targa estera, anch’essa di dubbia provenienza. In sella allo scooter, c’era anche il figlio di 13 anni.

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Valeri Naumov Videnov non era un criminale di primo piano, che gli investigatori tenevano sotto controllo. Originario di Vidin, cittadina bulgara a ridosso con il confine romeno, in Italia lavorava come camionista. Viveva a Nettuno e sulla sua fedina penale risulta solo un vecchio precedente per danneggiamento. I poliziotti, però, insospettiti proprio da quella targa estera, decidono di fermarlo per fare un accertamento. Quando uno degli agenti alza la paletta, inizia la follia. Il 49enne per non essere fermato decide di accelerare.

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È un abile pilota di moto, la sua passione. Per questo spera di riuscire ad avere la meglio con il motorino, sgusciando fra il reticolo di strade del quartiere Cretarossa. L’inseguimento dura almeno un minuto, ma la volante 1 non molla la presa. Così Videnov decide di sfilarsi il casco mentre sta guidando, lanciandolo contro l’auto della polizia che è sulle sue tracce. Il gesto risulterà fatale.

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Poco dopo il 49enne attraversa l’incrocio con via Ponserico a velocità elevata e si schianta contro un suv Dacia in transito. «Veniva come un fulmine, me lo sono praticamente trovato addosso. Ho sentito solo il botto». La donna al volante, rimasta illesa e sotto choc, non può evitare l’impatto. Videnov a capo scoperto finisce a terra e muore sul colpo, mentre il figlio di 13 anni sopravvive allo schianto, che frantuma in mille pezzi lo scooter.

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L’adolescente viene subito portato d’urgenza in ospedale a Anzio, poi trasferito al Bambin Gesù di Roma, dove il primo bollettino medico è rassicurante: nonostante l’urto violento non è in pericolo di vita. Sul posto per gli accertamenti sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Anzio. L’ipotesi degli investigatori al momento è solo una: che Videnov non volesse essere scoperto a bordo di uno scooter rubato. Ma saranno svolte comunque ulteriori indagini per chiarire fino in fondo la vicenda.

 

 




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