-  Andrea Castiglioni  -  28/09/2016

Parcellizzazione del credito e abuso del diritto - Cass. 18810/2016 - Andrea Castiglioni

La parcellizzazione del credito costituisce un caso di abuso del diritto e consiste in un frazionamento ingiustificato del credito, che viene azionato con distinte azioni giudiziali. Se la situazione giuridica da cui sorge il credito è unitaria, questa condotta non è ammessa. La condotta abusiva, quindi scorretta e contraria a buona fede oggettiva, cagione un danno al debitore.

Si ha «parcellizzazione del credito» qualora un creditore promuova plurime azioni giudiziarie (caso tipico, promuova plurimi ricorsi per decreti ingiuntivi) per il recupero di un credito unico, che viene appunto spacchettato senza ragione. Costituisce un caso emblematico di abuso del diritto poiché colui che così procede, pur non violando espressamente una norma di legge, compromette in modo ingiustificato e inaccettabile le ragioni del debitore.

Inizialmente la condotta non era ritenuta illecita dalla giurisprudenza, poiché l"obbligazione di pagamento di una somma di denaro è fungibile, quindi facilmente divisibile; e il Codice civile non vieta la divisione di obbligazioni fungibili.

Un cambio di orientamento si è avuto con la sentenza Cass. SSUU 23726/2007, che costituisce una pronuncia di riferimento perchè pone le basi di quella condotta definita appunto di "abuso del diritto", la quale identifica i casi in cui taluno pretende di applicare gli istituti giuridici per conseguire scopi ulteriori e non consentiti, assumendo un comportamento scorretto e contrario a buona fede. Il caso vedeva un creditore che a fronte di 5 fatture promuoveva 5 distinti procedimenti monitori, così obbligando il debitore a promuovere 5 atti di citazione in opposizione, con un aggravio inutile di costi. Si pone nel solco della nota sentenza Cass. 20106/2009 sul "caso Renault", e della recente pronuncia Cass. 6533/2016 (commentata dal sottoscritto in questo sito) in tema di abuso del diritto processuale, in cui un creditore iscriva ipoteca su tutti i beni del debitore per un valore esorbitante rispetto all"ammontare del credito.

Con la sentenza qui in commento la S. C. conferma il proprio orientamento, affermando che l"unico caso in cui la parcellizzazione del credito è giustificata si ha qualora la «situazione giuridica» da cui il credito nasce non sia unitaria sin dal principio. Pertanto, se la fattispecie da cui il credito sorge è «unitaria» (come ad es. un incarico professionale), l"abuso del diritto può astrattamente sussistere.




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