-  Bianchi Deborah  -  03/11/2009

PASSA IL TRATTATO DI LISBONA. LA PERSONA UE: UNA FIGURA POSTCODICISTICA–Deborah BIANCHI

(segue)
L’Europa Unita ormai ha costruito una figura di persona postcodicistica.

Pensiamo alla tutela del consumatore, alla tutela dell’utente delle banche, alla tutela del cittadino contro la P.A., alla tutela e alla libera circolazione dei lavoratori, alla tutela dell’internauta in materia di data protection, di moneta elettronica, di e-commerce e di metodi alternativi di risoluzioni delle controversie on line e off line.

In un quadro siffatto, la contrapposizione fra interesse particolare e interesse generale non ha più significato.
In un primo momento, lo spazio di Schengen appare incentrato unicamente sul valore della libertà di impresa e sulla costruzione di un mercato comune. Con la Carta dei diritti di Nizza tuttavia l’Europa abbandona l’originaria effige riduttiva unicamente economica e transita verso i valori sociali e il valore della persona accolti dalla Costituzione Europea del 2004.

Gli istituti di derivazione comunitaria rispecchiano un sostrato giuridico in cui l’obbiettivo è la salvaguardia della persona considerata in modo imprescindibile dal contesto socioeconomico in cui viene a svolgere le proprie attività. Si tratta di istituti con funzione conformativa alle regole del mercato improntato al bilanciamento tra la libertà di impresa, i principi di solidarietà e i valori della persona. 

In un quadro siffatto c’è un prima e un dopo, dove il prima è rappresentato dal tranquillo e statico mondo delle previsioni codicistiche, e il dopo, invece, dalle molteplici, eversive e spesso irriducibili statuizioni di derivazione comunitaria.






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