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L’Europa Unita ormai ha costruito una figura di persona postcodicistica.
Pensiamo alla tutela del consumatore, alla tutela dell’utente delle banche, alla tutela del cittadino contro la P.A., alla tutela e alla libera circolazione dei lavoratori, alla tutela dell’internauta in materia di data protection, di moneta elettronica, di e-commerce e di metodi alternativi di risoluzioni delle controversie on line e off line.
In un quadro siffatto, la contrapposizione fra interesse particolare e interesse generale non ha più significato.
In un primo momento, lo spazio di Schengen appare incentrato unicamente sul valore della libertà di impresa e sulla costruzione di un mercato comune. Con la Carta dei diritti di Nizza tuttavia l’Europa abbandona l’originaria effige riduttiva unicamente economica e transita verso i valori sociali e il valore della persona accolti dalla Costituzione Europea del 2004.
Gli istituti di derivazione comunitaria rispecchiano un sostrato giuridico in cui l’obbiettivo è la salvaguardia della persona considerata in modo imprescindibile dal contesto socioeconomico in cui viene a svolgere le proprie attività. Si tratta di istituti con funzione conformativa alle regole del mercato improntato al bilanciamento tra la libertà di impresa, i principi di solidarietà e i valori della persona.
In un quadro siffatto c’è un prima e un dopo, dove il prima è rappresentato dal tranquillo e statico mondo delle previsioni codicistiche, e il dopo, invece, dalle molteplici, eversive e spesso irriducibili statuizioni di derivazione comunitaria.