Le pagine de "L"Orco in Canonica" scivolano via rapide, una dopo l"altra, in un contrappunto – fluviale e mai banale – di sapienti riflessioni e forti immagini, ricordi e continui rimandi ad una realtà devastante, tristemente nota alle cronache.
Paolo Cendon, in questo suo incisivo debutto narrativo, lascia a chi lo legge una sola via: proseguire nella lettura, vedere come andrà a finire.
Quella dell"autore é una laicità che profuma di pietas e riverbera di speranza, quella che ben si incarna nel capitolo finale, "Venezia", dove la redenzione, ottenuta giustizia, ci guarda con gli occhi di un bambino.
Un romanzo forte, intenso, vero. Libro che andrebbe letto anche da quei cattolici che, troppo spesso, evitano di soffermarsi troppo su certe ingombrati verità.