Un nuovo diritto per "soggetti vulnerabili" in generale? Molte fra le cose scritte sinora rappresentano - al riguardo - un buon punto di partenza; ma riuscire a cambiare la realtà è difficile. Anche dal punto di vista teorico: non è facile immaginare un metodo di lavoro che sia all'altezza dei problemi attuali. Probabilmente verrà con il tempo. Per ora, è già molto - montalianamente - l’individuazione dei percorsi di lavoro da non seguire, degli errori che occorre non commettere.
Alcuni comandamenti risultano particolarmente importanti. Il più importante di essi, rivolto a giuristi e non giuristi, è sicuramente quello di non abbassare la guardia: rinunciando a credere nel ruolo del diritto. Mai supporre, in particolare, che i soggetti “deboli” possano avanzare nella società odierna per forza propria, che riescano farcela da soli, in ogni evenienza significativa; senza una rete di precetti la quale obblighi (chi di dovere) a occuparsi di loro, che permetta una reazione tecnica dinanzi alle inadempienze.
Mai immaginare, in particolare, che esista - in un settore del genere - una specie di meccanismo spontaneo o di ‘’mano invisibile’’; che il mercato basti a risolvere le varie questioni insorgenti. Che, ai bordi delle istituzioni, operino sempre folle di spiriti evangelici, contrattazioni volonterose, politici insonni; che sparse ovunque vi siano inerzie feconde, assessori bendisposti, pieghe di bilancio ignorate, sistematiche remissioni di debiti, erogazioni inattese. Che ovunque si incontrino personaggi usciti dai film di Frank Capra, avanzi di cassa, funzionari in odore di beatitudine; spontaneità miracolose, sorprese natalizie, imitatrici di Madre Teresa, rifinanziamenti o riequilibri automatici.
Anche qui, insomma, lo strumentario oggettivo del diritto rimane indispensabile, sotto più punti di vista: suggella formalmente le eventuali conquiste (amministrative, organizzative, politiche), impedisce o rallenta i ritorni all’indietro, rende sanzionabili le evasioni. È difficile che le leggi economiche siano favorevoli ai bisognosi; ma il diritto delle persone ha spesso le sue "ragioni", che l'economia non conosce.