-  Musumarra Lina  -  13/02/2012

CALCIO E BORSA: UN AFFARE AD ALTO RISCHIO - Lina MUSUMARRA

A proposito dei risultati sportivi e performance di borsa nel calcio europeo, in un editoriale del Financial Times dell"11 ottobre 1997 si legge che "un goal può segnare la differenza tra promozione e retrocessione, modificando radicalmente le prospettive di una squadra".

Il 13 luglio 2009, in occasione della presentazione della Relazione annuale per l"anno 2008, il Presidente della Consob ha affermato che "la quotazione delle società di calcio è da ristudiare. Basta la dichiarazione entusiastica di un tifoso, una partita che va bene o va male, per far saltare un titolo avanti o indietro. Non si tratta di manipolazione, ma è certamente un"alterazione del buon funzionamento del mercato".

Della stessa idea anche il responsabile credito di Adiconsum, per il quale "il calcio è una cosa troppo umorale che non risponde a logiche industriali: le azioni non salgono e scendono per via dei bilanci, fatturati o cessioni di asset produttivi. E" troppo legato a una vittoria o a una sconfitta, oppure a una voce su un possibile acquisto o meno. Inoltre, coloro che acquistano le azioni di Juve, Roma o Lazio non sono normali investitori, ma dei semplici tifosi, i cui risparmi vanno in fumo per colpa delle voci di mercato più o meno vere".

Ed è proprio su quest"ultimo aspetto che la Consob interviene ancora una volta (Raccomandazione del 1 ottobre 2010), constatando che, "a motivo delle peculiari caratteristiche delle società calcistiche, alle quali gli organi di informazione rivolgono una particolare attenzione, si riscontra una frequente circolazione di indiscrezioni e tale circostanza espone il mercato al rischio di possibili asimmetrie nella diffusione delle notizie".

Si chiede, quindi alle tre società quotate in borsa di usare la massima prudenza nel rilasciare dichiarazioni in relazione alle trattative di calcio-mercato, tenendo conto che, come già osservato nel 2002 e nel 2006, "il preannuncio al mercato di notizie riguardanti accordi vari, che non siano ancora sufficientemente definiti, è utile solo nel caso in cui sia necessario garantire la parità informativa. Al di fuori di tale contesto, comunicazioni di questa natura possono alterare il regolare funzionamento del mercato".

Secondo la Consob, infatti, soltanto al momento della definizione delle operazioni di compravendita dei calciatori l"emittente sarà in grado di diffondere al pubblico un comunicato idoneo a consentire una compiuta valutazione degli elementi essenziali, quali il prezzo di acquisto o vendita e i compensi, anche variabili, stabiliti per i calciatori acquistati, se rilevanti rispetto alla struttura dei costi.




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