Internet, nuove tecnologie Cultura, società  -  Marco Faccioli  -  15/07/2022

Come ci si laurea nel metaverso.

Oggi ci occuperemo di come il Metaverso non sia fatto solo di avatar, di realtà aumentata, di outfit digitali, di concerti cibernetici e di opere d'arte disegnate direttamente in pixel è fatto. Ebbene sì, quello spazio inesistente ma reale dove tra pochissimo saremo tutti (o quasi) pronti a disputare la nostra vita parallela, può anche essere un luogo di cultura e di apprendimento. Ne sa qualcosa Edoardo Di Pietro, il primo al mondo ad aver discusso una tesi di laurea ...indovinate un po' dove? Sì, proprio lì, nel Metaverso. È successo al campus Einaudi di Torino dove lo studente (originario di Siena ma trasferitosi per motivi di studio nel capoluogo piemontese) si è meta-laureato in lettere antiche sumere ...no scherziamo ovviamente, il suddetto è diventato dottore, e non poteva essere diversamente, in “Comunicazione, Ict e Media” (dove Ict sta per Information and Communication Technologies). Nel cortile del campus, ad ascoltarlo e guardarlo attraverso portatili e smartphone c'erano i suoi amici e ognuno, prima dell'inizio della discussione, si era ovviamente dotato di un proprio avatar. Edoardo in quel momento (ci riferiamo alla sua versione “reale”) indossava un elegantissimo vestito blu (a dire il vero, dal momento che nel Metaverso come ben sappiamo, si accede a mezzo di un proprio avatar, avrebbe potuto essere anche nudo su una spiaggia deserta), mentre nella meta-università era decisamente più casual: meta-scarpe da ginnastica, meta-felpa bianca e meta-jeans grigi. L'unica cosa che ha accomunato fantasia e realtà è stata la sua folta chioma: riccia e rossa dal vero così come nella versione dell'avatar digitale. Inutile dire che i genitori hanno assistito alla discussione della tesi del figlio con un minimo di perplessità ...ben poca cosa comunque in confronto a quelli di quel pazzoide “fictosessuale” giapponese che si è sposato (per davvero) con un avatar digitale dalle sembianze femminili ...vicenda di cui ci siamo occupati sempre su queste pagine: https://www.personaedanno.it/articolo/erero-gay-trasnsgender-macche-fictosessuale 

"Un pochino ho capito cosa ha fatto mio figlio perché l'ho seguito, non sono tanto esperta però - ammette la madre di Edoardo senza sbilanciarsi - è una cosa troppo complessa, per me soprattutto". La madre, che come ha riferito, non è tanto esperta di queste cose, ha tuttavia preferito seguire la discussione di laurea del figlio in presenza senza addentrarsi nel Metaverso.

Di certo in molti si staranno domandando su che cosa verteva la tesi di Edoardo. La risposta pare abbastanza scontata ...di che cosa volete mai che possa trattare una tesi che si discute nel Metaverso? Ovvio: non potrà che essere sul Metaverso stesso.

Vediamo ora tuttavia come, concretamente, questa meta-sessione di laurea si è realizzata. Edoardo (quello vero) è arrivato al Campus Einaudi di Torino dopodichè, accedendo alla propria stanza sulla piattaforma “Spatial.io”, alla quale, per l'occasione, le ha dato la forma di un'arena. Proprio all'interno della stessa, vestito come abbiamo detto sopra, ha discusso la sua tesi dal titolo: “Tra presente e futuro: l’impatto del Metaverso sulla società. Analisi e applicazioni del caso studio Tembo su Minecraft”. Per tutti coloro che non ricordassero che cosa è stato lo “studio Tembo”, richiamiamo alla memoria quanto accaduto qui da noi nel dicembre del 2020: Tembo, una Branded Commerce Company associata UNA (Aziende della Comunicazione Unite), aveva organizzato, nell’Italia chiusa per il lockdown, la propria festa di Natale nel mondo virtuale di Minecraft. Inutile dire che il clamoroso successo dell'iniziativa ha spinto l'azienda a osare di più, creando situazioni virtuali utilizzabili non solo per divertimento e intrattenimento ma anche, e Edoardo ne è la prova vivente, per cultura e crescita professionale.

La discussione della tesi ha raccolto in sintesi quello che è stato il lavoro di Edoardo di un anno intero, partendo dalla storia dei primi universi virtuali fino a un’analisi delle più recenti soluzioni del mondo digitale e le loro possibili applicazioni.

Festeggerò anche su Metaversoha detto il neolaureato all’uscita dal campusho scelto questo percorso di studi per la mia passione per la tecnologia e l’innovazione e ho deciso di discutere la tesi non solo dal vivo ma anche attraverso il mio avatar anche per le persone a me care che non hanno potuto venire a causa delle restrizioni. Erano collegati i miei amici e i miei parenti in Toscana e la mia ragazza”.

Circa una quarantina di avatar hanno assistito sulla piattaforma Spatial alla discussione. Anche il relatore, il prof. Michele Cornetto, era sia in presenza che sul Metaverso. “Non è un’apologia del Metaverso – evidenzia quest'ultimo in un'intervista rilasciata dopo l'evento – è stato divertente discuterla in presenza e nel contempo dare la possibilità a chi voleva fruirne dall’esterno di entrare in questo ambiente. La tesi di Edoardo è uno studio per capire cosa abbiamo davanti, un momento di assoluta sperimentazione, quello che sarà lo vedremo nei prossimi 5 o 10 anni. L’idea nasce circa un anno e mezzo fa, un primo esperimento sviluppato su Minecraft per la festa di Natale di fine anno per ovviare al Covid (come abbiamo spiegato prima). Da allora ho iniziato a pensare di proporre questo argomento anche agli studenti che mi chiedevano progetti di tesi. Quella di Edoardo va in questa direzione: è un primo tassello, esplorativo, per capire quali e quante prospettive ci saranno per il futuro

Il neo laureato ha preso molto sul serio questa sua attività di pioniere digitale, forse persino più del proprio relatore, infatti la sua prima esternazione a caldo, non appena diventato dottore, è stata quanto mai impegnativa: “Quando sei il primo a fare una cosa, sei il precursore di tutto ciò che verrà dopo di te. Quindi hai delle responsabilità enormi. Insomma: diventi uno standard del futuro“.

Il prof. Luciano Paccagnella, preside del corso di studi in Comunicazione, Ict e Media del campus di Torino, anch'egli raggiunto dai giornali di mezza Italia, ha commentato con orgoglio: “Siamo costantemente impegnati nell’osservare il mutamento sociale e tecnologico, ma anche senza facili entusiasmi. Quello che cerchiamo di fare è coltivare la curiosità e la creatività degli studenti. Questa tesi va nella giusta direzione”.

A voler leggere con malizia questa notizia, potremmo pensare che alcuni studenti poco onesti già stiano macchinando come e quando affrontare esami nel Metaverso …magari a mezzo dell'avatar di un loro collega molto più preparato. Altro non sarebbe che la versione digitale del mandare un altro a fare l'esame al proprio posto.




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