Cultura, società  -  Maria Rosa Pantè  -  10/05/2022

Incontri: Claudio Monteverdi, musicista

Ho incontrato per la prima volta la musica di Claudio Monteverdi grazie a un amico che mi fece sentire “Ecco mormorar l’onde” madrigale su testo di Torquato Tasso, ricordo che mi piacque assai, ma la cosa finì lì, Monteverdi riapparve nella mia vita curiosamente (o forse no) insieme a Simone Weil e a Guglielmo, il mio compagno da 24 anni.

In quel periodo tutti e tre fecero irruzione nella mia esistenza cambiandola. In bellezza e saggezza e amore.

Monteverdi arrivò con la musica dei Vespri della Beata Vergine, una rivoluzione in fatto di musica sacra. Monteverdi, il divino Claudio, fu un innovatore, a lui si deve infatti la nascita del melodramma, cioè l’opera, che tanta parte ha nella cultura, anche popolare, italiana, anzi mondiale.

Verdi, Donizetti, Bellini, Puccini… ascendono a lui a Monteverdi. Eppure chi riscopri la grandezza della musica di Claudio furono i musicisti del Novecento, in particolare il veneto Malipiero.

Perchè? Perché Monteverdi non è ancora tonale, la sua musica varia da tonalità a tonalità, unisce suoni cacofonici e ritmi da jazz. Insomma è un'enciclopedia della musica, nonostante lui sia vissuto fra 1567 e 1643 (nato a Cremona, il 9 maggio, ha poi vissuto a Mantova, infine a Venezia).

Consiglio a tutte e tutti di ascoltare qualche madrigale, piccoli componimenti su testi poetici molto buoni per lo più, talvolta geniali, per esempio su testi di Petrarca o soprattutto Torquato Tasso, quasi coetaneo di Mont6everdi e a lui certamente congeniale.

Monteverdi ha lasciato tre opere liriche: Orfeo, Il ritorno di Ulisse in patria e l’Incoronazione di Poppea.

Monteverdi ha cambiato la mia vita perché l’ha addolcita e riempita di emozioni, le stesse che voleva provare lui stesso per un testo da musicare. E quando non provava niente, anche se il testo era di qualche signore o mecenate, niente da fare, lui non diceva di no, tirava in lungo, in lungo, in lungo finché l’altro capiva. Un bel tipo, davvero.

Un ultima considerazione: Monteverdi è citato da Saramago, scrittore portoghese, Nobel per la letteratura che su un’isola deserta si porterebbe l’Orfeo (e forse ora ce l’ha nell’aldilà) ed era il musicista preferito da Simone Weil, insieme a Bach. In uno dei suoi viaggi in Italia Simone vide ai Boboli l’Incoronazione di Poppea e ne fu folgorata. Anche io, da tutta la sua musica.




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