-  Sassano Francesca  -  13/03/2016

ISABELLA, IL SUO SOGNO - Francesca SASSANO

rappresentazione in atto unico

Prima Scena

Lo sfondo è un telo che rappresenta il castello di notte , all"apertura del sipario viene illuminato in maniera decisa dal retro . Poi le luci si smorzano sul palco, lo sfondo rimane sufficientemente illuminato. Dai due lati escono, contemporaneamente due donne, vestite entrambi con una uguale camicia da notte, che copre le braccia . Quella di destra è in bianco, quella di sinistra in nero. Si pongono al centro del palco, una di fronte all"altra, e vengono illuminate da due coni di luce .

Personaggi : Donna in bianco ( Isabella Morra ) - Donna in nero (Isabella giornalista )

 

Donna in bianco :- Le mie parole , i miei silenzi sono i figli delle mie attese, consumate al chiuso di un castello. Scrivo, perché non posso parlare. Il silenzio è un atto senza ribellione, lo scritto invece no. La rabbia è muta, ma nasce dentro e arriva alla mente , si annida e resta lì, ma non scompare. Piano si ritaglia uno spazio nei pensieri e, poi, esplode nella carta. Voglio che le mie parole non siano sprecate, per questo non parlo ma scrivo. E come potrei diversamente? Non ho nessuno che possa ascoltarmi con comprensione. Nessuno può sentire la mia voce, neanche io ne conosco il suono. Sono avvolta nel silenzio delle mie torri, dove trascorro la mia vita. La mia giovane età è una contraddizione, si innesta in un corpo che possiede un"altra mente e un altro tempo. I miei occhi sono aperti. Ecco il mio disagio: vivere con la certezza di essere qui, nel posto e nel momento sbagliato.

Donna in nero :- Ho aperto gli occhi come se il sonno mi avesse risucchiato interamente e poi sputato via. Ci sono volte, nelle mie notti, che la mia mente perde il suo confine. O almeno a me così sembra. Fin da piccola ho avuto questa consapevolezza , i sogni sono un"anticipazione dei nostri pensieri, a volte ci indirizzano verso l"avvenire. Ma sono anche le gocce della nostra disperazione, un distillato puro che mostra i tempi. La natura umana è fatta di luci ma anche di ombre , le scoperte che seguono al sogno sono a volte terribili.

Donna in bianco :- E" così, per te e per me. Non è un caso il nostro incontro . Io vengo da te perché tu mi appartieni. Sono il tuo passato. Ed anche il tuo futuro.

Donna in nero : - … io, ho subito compreso che una donna ha fin dall"origine qualcosa da farsi perdonare : si dice sempre di lei, se è capace, peccato che sia femmina! La mia vita è stata tutta una sfida volta a dimostrare l"ovvio, iniziando da mio padre. So per certo che lui mi ha amata come si fa per il proprio opposto, in maniera incomprensibile ed insieme disperata.

Donna in bianco :- si, anche mio padre, mi amò più dei suoi figli maschi, tanto che mi educò meglio di loro. E fece, così, il mio destino. Quello che io ho sempre voluto e mai subito.

Donna in nero : ci fu un giorno , appena separata da mio marito , quando mio padre aspro mi disse :- ricordati , in questa società , una donna deve sempre avere una appartenenza . Prima eri figlia di tuo padre, poi moglie di tuo marito, ora non sei di NESSUNO -

Donna in bianco : - …..io , dal mio amato padre , ho avuto solo il silenzio, complice , che lega l"uomo all"uomo , contro la donna rea di essere capace di pensare .Io, Isabella, ero diventata quello che la sua educazione aveva voluto, ma troppo simile a un uomo per essere accettata! Io appartengo solo A ME STESSA. Né a lui , né a nessun altro essere. Il mondo va in avanti, non torna indietro. Io non avevo bisogno di NESSUNO. Per questo non ho mai chiesto, soprattutto a un uomo. Ma se dovessi scrivere di noi donne, come ho fatto, non potrei dire lo stesso. Né dire bene. Quello che di meglio vi è in me nasce UOMO.

Donna in nero : - Nella mia vita , ho fatto di più che vivere in una casa di vetro, ho accettato i riflettori delle critiche e dello scontro. Ho visto la morte, nei campi di battaglia, quando ero inviata speciale all"estero. C"erano notti che all"odore acre dell"incendio si univa il sapore dolce delle mie lacrime. L"odore del sangue era un misto col bruciato della polvere. Mentre scrivevo quelle lacrime scivolavano via dagli occhi come una preghiera ed un ringraziamento e , in quei momenti capivo l"inutilità della corsa per gli affanni. Per questo, oggi, sono molto tollerante con tutti. Questa notte ho fatto un sogno che mi ha portato indietro negli anni………….

Donna in bianco : - Isabella,anche tu ti chiami esattamente come me , ti ricordi quale era la cosa che ti faceva più paura quando eri bambina a casa di tuo padre?

 

Donna in nero : - Il buio del corridoio che alla fine portava alla sala da pranzo.-

Donna in bianco :- No, Isabella, ricorda bene…-

Donna in nero: - Avevo paura di alzarmi, di vedere …-

Donna in bianco: - Si. Proprio così. Già ti cercavo. Ma tu non venivi a me.-

Donna in nero : -      Chi sei?-

Donna in bianco : - L"altra parte di te, quella che ti ha preceduto e che da te cerca riscatto dopo averti dato meritata gloria. Dopo aver protetto in questi anni il tuo destino….-

Donna in nero: - Non è vero, mi sono capitate tante cose brutte…-

Donna in bianco : - Quello che deve accadere, Isabella , non può essere evitato. Ci sono parti di noi che possono venire dai secoli precedenti in aiuto, ma ognuno va diritto in fondo al proprio destino.-

Donna in nero : - Non credo a quello che tu dici….-

Donna in bianco : - Sbagli, della vita tu hai avuto ciò che a me è stato tolto: un figlio e una carriera, successo e riconoscimenti intellettuali. Sei stata sempre in giro per il mondo mentre io sono stata sepolta, quasi , dalla nascita.

Donna in nero : - Ma la mia vita è stata triste assai..

Donna in bianco : - La colpa è stata solo tua. Perché fino ad un certo punto hai viaggiato in compagnia della PAURA. Perché eri tu, che come donna, non davi fiducia a te stessa. L"essere nasce donna , chi può negarlo? E" la natura che lo insegna per certo, altrimenti non ci sarebbe nuova vita. E tu, con la tua paura , dimenticavi il tuo valore. Fuggivi da te stessa. Non compivi il tuo tempo. E anche quando c"era un arresto nella tua vita , non ne coglievi il senso . Ripartivi da capo . Continuavi a scrivere mille cose inutili, non sapevi buttare in avanti la tua vita, tu che potevi andare nuda nel mondo, ti coprivi fino a scomparire. E non ti bastavano segni .-

Donna in nero : - Cosa vuoi dire?-

Donna in bianco : - Devi scrivere il tuo libro. Devi parlare di me e di te. Devi avere il coraggio di raccontare la nostra vita.-

Donna in nero : - Non so chi sei? Mi sei apparsa così … sto vivendo un sogno? Mi sveglierò e non saprò più nulla . Solo sudore e paura…

Donna in bianco: - No, ricorderai ogni cosa , perché io voglio che sia così. Aspetto questo da troppo tempo. Vieni , vivrai con me ogni momento , pelle nella pelle, fiato nel fiato. Sentirai il mio corpo e le mie emozioni.

Donna in nero : - Mi spaventi, ma nello stesso tempo mi affascini…

La luce sulle donne si attenua piano , inizia a sentirsi una musica, contemporaneamente si illumina la zona centrale del palco, sul quale compaiono le ballerine, con nastri rossi e vestite di bianco , le due donne scompaiono dai due lati esattamente come sono entrate , si illumina un nuovo sfondo che mostra l"interno di un castello e che occuperà la scena successiva

Seconda Scena

La scena è composta da una scrivania , messa in un angolo, siede ad essa il precettore , Don Albino, di fronte a lui , in piedi , vi è Isabella Morra.

Personaggi : Isabella e il precettore Don Albino

Isabella : - Don Albino , parliamo oggi dell"AMORE....

Don Albino : - Quello per Dio è l"unica e suprema manifestazione del nostro essere , ci eleva e ci conduce per il solo percorso cui siamo destinati…

Isabella : - No , io voglio parlare di quello che lega gli uomini e le donne in terra e se porta estasi non è certo per innalzare a Dio..

Don Albino:- Isabella, quante volte lo devo dire che prima di parlare , una donna , deve mettere ordine nei suoi pensieri e tacere frasi che sono per lei impronunciabili? A cosa sono serviti i miei insegnamenti? Lo studio dei testi classi e ,soprattutto, le letture continue delle sacre scritture? Vuoi forse dare ragione ai tuoi fratelli che già mi accusano di sacrilegio nei tuoi confronti?

Isabella: - Don Albino , voi sapete bene che i sentimenti non hanno religione. E mi sto convincendo che essi , addirittura , hanno un corpo…

Don Albino:- Ma cosa dici… perché vuoi crearmi imbarazzo? Il fine della conoscenza è di elevarsi al di sopra delle cose del mondo…

Isabella: - Non è il mio fine. Io aspiro solo alla conoscenza. Io scrivo del mio amore per Dio, ma non mi basta. Una volta che gli occhi sono aperti , vedono ogni cosa. Se il danno è fatto, non si può porre rimedio. Io sono come sono proprio per questo, perché ho letto e ,oggi, voglio scrivere di mio. Don Albino , voi non avete scelto l"abito talare, quindi la vostra indole non vi ha consentito di andare verso Dio completamente. Lo stesso per me…

Don Albino:- No, Isabella, nella tua mente alberga confusione. Questo non sarà un bene per te e per noi tutti. Mi parli dimenticando che una DONNA - e a volte anche un uomo - non può scegliere . Nascendo è già preclusa ogni tua scelta, perché è il posto, il tempo e il luogo che scelgono per te. Poi , una donna non può proprio NULLA. E" la famiglia ,se ha fortuna, che sceglie il marito e il tempo delle nozze. Anche il convento non è una vocazione. Se è quella la via che viene offerta non si può rifiutare. Per questo è saggio chi affina lo spirito verso l"alto, dove la fede non è negata a nessuno e , quindi, serve sempre…

Isabella:- Ma io cerco l'AMORE, il Petrarca non lo ha incontrato e ,poi, cantato…ma . aveva le sembianze terrene , era fatto di carne e di sensi….-

Don Albino:- Ma era un UOMO, Isabella…-

Isabella:- E , quindi, io non dovrei, solo perché donna? E allora , mi è stato fatto un torto nell"aprirmi la mente … -

Don Albino:- Forse, Isabella, forse per quel che vedo è stata una disgrazia… per noi tutti.-

Isabella:- Se il male non ha sostanza, il bene rimane come un" ombra.-

Don Albino:- L"esistenza umana si rende consapevole nella sua peculiarità quando si imbatte nei propri limiti e si imbatte nei propri limiti allorché vuole superarli. L"uomo più felice è quello che è in grado di collegare la fine della sua vita con l"inizio di essa.-

Isabella:- Don Albino io non sono uomo e questa mia diversità mi viene sempre avanti. Io so, per ora, che mi trovo solo di fronte ad una folla urgente di sentimenti che mi premono dal di dentro.-


Don Albino:- Isabella, molto spesso nel corso della vita , proprio quando siamo più sicuri , ci accorgiamo a un tratto che siamo incappati in un errore , che ci siamo lasciati sedurre da persone, da cose , sognando di avere con esse un rapporto che subito si dilegua al nostro risveglio. Tuttavia non siamo capaci di liberarci , ci trattiene una forza che ci sembra incomprensibile. Eppure talvolta ne prendiamo pienamente coscienza e comprendiamo che un errore non meno di una realtà ci può indurre e stimolare all"azione

Isabella : - so quello che dici, conosco bene questa forza, soprattutto con Diego…

Don Albino:- Zitta, Isabella, anche le pareti hanno spazi aperti. E" una follia, non posso farne parte. Già è troppo…

Isabella:- Don Albino io voglio quell"estasi che non è di spirito , ma viene dal basso, dallo scuro ventre e pure si impone ai miei pensieri. E" come se avessi scoperto un linguaggio che NESSUNO insegna, eppure è immediato e noto a uomini e donne. Ma non so ancora se esso debba essere muto, senza parole, come mi si vuole indurre a credere. Quello che mi chiedo è se una tale forza di sensi non sia ancora di più con la poesia del cuore. Io così penso e cerco intorno a me , ma ancora non vedo.

Don Albino:- Zitta, Isabella, tu non conosci i tuoi fratelli….la loro unica ragione è nella regola, quella che impone a te, una completa sottomissione

Isabella: - Io, non posso neanche confessarlo ,ma adoro le vesti della servitù del borgo, sottili , che disegnano il corpo e ne esaltano le forme. Abiti essenziali che non comprimono e ti consentono respiri ampi ed emozioni vere. A volte penso che , forse verrà un giorno, dove le donne non saranno più costrette a nascondere se stesse , dentro abiti pesanti, che potranno nell"essenziale del vestire esaltare la loro bellezza. Mi illudo che ciò possa accadere , perché non vedo in avanti nulla che consenta al nostro pensiero di avere una forma. Tuttavia il mio desiderio di conoscere ,sebbene sia la mia dichiarata maledizione, è anche la molla che mi spinge in avanti, in questi tempi oscuri di sottomissione. Io penso questo e non ho volontà di tacere, neanche ai miei fratelli. Esiste in ognuno di noi un"altra parte, nascosta, che s"apre il varco solo di notte e nei nostri sogni. Immagini colorate e sofferenti , pezzi di passato e di futuro , si confondono e sfilano come tante maschere irriverenti dinnanzi ai nostri occhi. A volte sono specchi che implacabili mettono a nudo la nostra anima e rivelano i più intimi pensieri.

Isabella esce di scena e cala il sipario

Terza Scena

La scena ha sullo sfondo l"interno di una stanza, di lato un letto disfatto. Poco distanti Isabella , nella stessa camicia da notte bianca dell"inizio , di fronte a lei, a torso nudo Diego.

Personaggi : Isabella e Diego

Diego : - - Ti prego , Isabella, non una parola. Spero di incontrarti presto ma non so come . Non c"è stato giorno da quando ti ho vista che il mio pensiero non sia stato il tuo. Non mi mandare via malamente, mai più avrò il coraggio di questa imprudenza che può costarmi la vita e l"onore. Ma come sa chi è poeta , non ci sono freni ai sentimenti. –

Isabella - Si, i sentimenti sono cavalli ribelli, ma non ci si può abbandonare ad essi senza una ragione. Ti ho conosciuto uomo sposato, ad altra donna e in altro luogo hai fatto serie promesse di fede e di amore…-

Diego : - Vorresti farmi credere che un animo come il tuo bada ai contratti? Cosa serve scrivere dell"amore se, poi, non si ha il coraggio di viverlo fino in fondo?-

Isabella - Il coraggio è una virtù da uomo, io sono una donna e anche con più di qualche anno. L"arte vendica in un certo senso la vita , ma non la sostituisce.-

Diego : - Forse mi sono sbagliato sui tuoi sentimenti che credevo uguali ai miei e di pari intensità, comunque Isabella, avevo per te portato questo scritto , è un testo mirabile di Francesco Tateo, appena l"ho letto ho pensato a te ed ho pianto per la tua lontananza. Se vorrai, io sarò a aspettarti, sfidando ogni regola di tempo, di luogo e di convenienza. Isabella, devi fare attenzione, ho raccolto voci fidate che i tuoi fratelli non gradiscono la corrispondenza che tu ricevi. Eppure, loro credono che sia di Antonia. Ho il timore che qualcuno possa tradirci.-

Isabella : -      Non abbiamo certezza alcuna, tutto è ostile al nostro sentimento. Dovremo ,forse, chiuderlo dentro di noi e dimenticarlo , definitivamente.-

Diego : - Non penso sia per me possibile, anche se non vedo al momento soluzione, la mia vita dipende dalla tua. Il non vederti è per me la fine. Rincorro i nostri incontri e sopravvivo fino ad essi. Non ho mai conosciuto nulla che mi prendesse in maniera così tanto forte. Perché di donne, non nascondo, ne ho incontrate tante. Non parlo di Antonia, per la quale ho affetto ed è la madre dei miei figli, ma un uomo nelle guerre , scopre se stesso anche nelle tregue. La mia vita è stata molto ampia, nulla ho negato alla mia conoscenza, ma l"amore , forse, quello che io credevo di cantare nei sonetti e per il quale mi ero rassegnato ad una raffigurazione artistica, io non lo conoscevo affatto. Tu sei una bellezza caparbia e affascinante, che non si concede ma che emana luce. Qualcosa riposa in te che nessuno ha mai risvegliato. La tua immagine è diventata il mio indelebile compagno. Delle donne tu hai una grazia superiore, quella dell"intelletto. Stai al pari di un uomo, per questo lo sopravanzi. I tuoi fratelli , cresciuti nell"abbandono e ciechi per la forza, sono inferiori a te . E questo un ignorante non può accettarlo. Diffida di loro e , quando ti muovi , non dire mai dove vai, neanche alla serva. –

Isabella : - Diego, non parlo con nessuno, anche Don Albino è nostro involontario complice. E" un uomo che ha sposato la paura, se sapesse di noi, non riuscirebbe a tacere. La sua vita è stata sempre un compromesso di silenzio e di rinunce . Non è difficile credere di amare. Quello che appare impossibile è permettere all"altro di raggiungere il centro del nostro cuore. Quando intelligenza, bellezza e passione si incontrano in un"unica persona è come se i pianeti della terra si allineassero. Ma solo la donna è in grado di aprirsi senza condizioni, per questo ha il diritto di pretendere altrettanto dall"uomo. Tutti i sentimenti portano a Dio , anche il percorso accidentato della carne. Ma questo è un sapere che non si può trasmettere , solo condividere. Ed è per questo che noi siamo condannati, attraverso l"amore a riprodurre continuamente la vita. La poesia mistica e la poesia erotica si fondono indissolubilmente. Il mio rammarico, Diego , è di essere troppo avanti. Di non poter lasciare dietro e dopo di me alcuna traccia di quello che io penso e sento , con te e per te.-

Diego :- Isabella, hai pensieri che vanno troppo veloci. Anch"io a volte non ne comprendo il senso e nonostante la mia età e la mia esperienza , temo le tue parole e ancora di più i pensieri che le hanno generate. Ma il mio amore per te è incondizionato e , per questo, si nutre della tua rara essenza che io rispetto ed ammiro. Di donne che scrivono sonetti ne ho conosciute a Firenze , a Roma e a Napoli. I loro scritti erano pregevoli esercitazioni, applicazioni ricercate di temi classici. Il tuo sentire e parlare è cosa diversa. Il tuo sentimento ti porta ben oltre un'elegante rappresentazione di concetti. Tu sei una donna , ma pensi come un UOMO.-

Isabella : - Ti ascolto e anche le tue parole mi danno pensiero. Io voglio per te essere semplicemente una DONNA, anzi l"unica che attira il tuo sguardo. Già non sopporto i miei pensieri nella tua lontananza . Non posso dire altro perché non ne ho facoltà alcuna. Chi sono io per te? NULLA. Ma in questi tempi stretti, se anche avessi titolo , ugualmente non avrebbe senso. Sogno un mondo che non abbia contratti e costrizioni, nel quale uomini e donne scelgano se stessi. Dove gli abiti siano senza differenze e il superfluo sia finalmente un peso. Ma è troppo oltre quello che penso e mai potrò vedere. Mi accontento di affidare a te i miei pensieri, di unirli al ricordo prezioso di questi brevi incontri. Mi basta sfiorare le tue mani, averle sul mio viso… ecco, di più non so dire. –

Diego : - Isabella , ti prego , accetta l"invito di Antonia al castello, non avremo mai forse avanti altre occasioni . I tempi sono incerti, l"esito dei conflitto è per noi , oggi, comunque sfavorevole. Non mi negare questa grazia, anche se so che a te costa cara.-

Isabella: In questi tempi , una donna è un valore d"uso, deve non concedersi mai prima che la famiglia la ceda al suo sposo. Se essa non serba integro l"onore , lo sposo non ha obbligo di sorta nei suoi confronti e la sua indegnità fa ombra al suo casato intero. Ma io non ho alcuna intenzione di darmi ad altri che non sia tu, Diego. Preferirei morire . Né d"altra parte i miei fratelli hanno mai progettato per me un matrimonio. Non penso a queste cose per timore di me, non mi importa più il mio futuro, vivo di attimi spezzati, tutti consumati nel mio respiro accanto al tuo corpo . La mia pelle è solo in attesa delle tue carezze, il mio corpo ha avuto con te, finalmente, conoscenza. Il mio arrogante privilegio riposa nella consapevolezza di avere, comunque, scelto il mio destino. Nonostante il ceppo al collo , ho rotto da sola questa cerniera stretta che mi lega ad un mondo di consuetudini fasulle. Non voglio che venga consegnata ad altri . In questo istante , qui , pur essendo donna e violando una regola antica, sono più di un uomo. Perché ho trovato proprio in te , nell" uomo che ho scelto, non la sottomissione ma la mia liberazione.

Diego : -         Sei sicura di quello che vuoi? Sei sicura di quello che stiamo facendo?-

Isabella : -      Si , sono sicura. Lo voglio. Con il mio cuore e il mio cervello. Incosciente e leggera. Voglio appartenerti. Desiderarti in me è l"unica ragione per sopravvivere.-

Diego : - La tua forza mi fa paura . Ma è quello per cui non so rinunciare a te. Diversa da ogni altra donna. –

Isabella :   -   Riusciremo a non perderci, lontano l"una dall"altro?-

Diego : -        Tu intuisci l"invisibile, come puoi temere …

Isabella : - Continuo a desiderarti ogni notte . Ma non a sperare.

Isabella abbraccia Diego . Cala il sipario

Quarta Scena

Si alza il sipario e si illumina un nuovo sfondo che mostra l"interno di un castello e che occuperà la scena successiva , vi è una poltrona , Isabella è sempre vestita in camicia bianca .

Personaggi : Isabella , Decio e gli altri fratelli ( comparse silenziose)

Isabella : - Questa mattina il risveglio ha un aspetto livido. Ho aperto gli occhi ancora impastati .

Questa notte ho vissuto la mia vita, ovvero quello che mi resta. Ho socchiuso la porta ad un grottesco destino. In sogno mi è giunta la risposta del mio futuro. Non ho neanche spazio per le lacrime e meno ancora per il terrore di quello che accadrà ed io ho già visto. Perché i miei sogni mi parlano in anticipo, a volte un linguaggio incomprensibile. Altre volte sono immagini che vengono a me ed io so che poi andrò da loro. Ho visto la mia morte. Aveva il volto dei miei tre fratelli, il colore del mio sangue sui loro coltelli. Ho visto l"indegnità del mio processo.

A questo punto entra in scena Decio con gli altri fratelli , con le armi in mano

Decio : - Dimmi – a voce alta afferrando Isabella i per i capelli – chi scrisse questa lettera che serbi gelosamente nel tuo letto? Il tuo amante spagnolo? Scellerata sorella, le rime e la poesia sono la nostra maledizione. –

Isabella tace , il mio silenzio aumenta le ire dei fratelli , che le ruotano intorno , mentre lei giace riversa in terra

I fratelli , in coro : - Confessa il tuo peccato , donna scellerata ! Consegna a noi i tuoi scritti osceni, perché si perda nel fuoco ogni parola…

Isabella : - le mie parole sono dentro di me, nel mio sguardo e nei miei silenzi, mi appartengono Ma io sono certa di non aver fatto nulla , se non seguire il mio cuore. Oggi so che chi va con coraggio incontro al suo destino viene condannato ad una esistenza da fantasma.

Diego : - Dammi , quel foglio , scritto da quel corrotto predatore, che io legga e possa compiere questo ingrato dovere, verso la nostra stirpe , da te completamente rinnegata. ( gli strappa il foglio e ad alta voce legge ) " ho risposto in un angolo libero del mio giardino semi di parole che l"animo tormentato come il mio invoca. I frutti ed i fiori della prossima primavera saranno semplici note sussurrate che sapranno accompagnare pensieri di solitudine. Ed io leggerò cento volte e cento volte ancora graditi versi sciolti a far rivivere nei rari sogni assopite passioni e colmare desideri al caldo del sole, al chiaro della luna. Rarità dei miei cent"anni di solitudine." -

I fratelli in coro : Ecco la prova del disonore. A morte , a morte

Isabella viene colpita e cala il sipario

Epilogo

 

Si riapre il sipario

Lo sfondo è quello iniziale , un telo che rappresenta il castello di notte , all"apertura viene illuminato in maniera decisa . Poi le luci si smorzano sul palco, lo sfondo rimane sufficientemente illuminato. Dai due lati escono, contemporaneamente le due donne, vestite entrambi con una uguale camicia da notte, che copre le maniche. Quella di destra è in bianco, quella di sinistra in nero. Entra in scena il gruppo con le sue danzatrici, vestite sempre di bianco , che ruota intorno alle due donne creando una sensazione di attesa, le danzatrici escono, cessa la musica le due donne vengono illuminate da due coni di luce.

Personaggi : Donna in bianco ( Isabella Morra ) - Donna in nero (Isabella giornalista )

 

Donna in bianco : - Venivo ,quindi , colpita una, due e ancora tante volte che non so contare.

Il sangue si allargava sulla mia camicia bianca ed io sentivo il mio corpo indebolirsi tutto.

Cadendo in terra , solo allora , vedevo il corpo riverso del mio precettore, vittima ignara del mio crudele destino. Giacendo a terra guardavo innanzi a me , poco più oltre, in un bosco deserto anche Diego era senza vita, abbandonato e perso. Per il troppo dolore alzavo gli occhi in cielo e mi appariva il volto di mio padre, scorgevo solo ora , quella vela amica che io avevo tanto atteso . Essa non era per me , ma scellerato asilo dei miei fratelli assassini. Dopo tanto dolore , la visione si arrestava finalmente . Aprivo gli occhi con la certezza di sapere la mia fine. Il sogno è sempre una seconda vita . Non si possono varcare le porte d"avorio che ci separano dal mondo invisibile senza rabbrividire . Un opaco torpore si impossessava del mio pensiero . Ho socchiuso la porta ad un grottesco destino. In sogno mi è giunta la risposta del mio futuro. Non ho avuto neanche spazio per le lacrime e meno ancora per il terrore di quello che è accaduto ed io avevo già visto. Perché i miei sogni mi hanno sempre parlano in anticipo, a volte un linguaggio incomprensibile. Altre volte sono immagini che vengono a me ed io so che poi andrò da loro. Ho visto la mia morte. Aveva il volto dei miei tre fratelli, il colore del mio sangue sui loro coltelli. Ho visto l"indegnità del mio processo e la distruzione dei miei scritti, pensieri troppo audaci per le mie vesti strette. Ho atteso sola ,nelle mie stanze. il mio destino. Esattamente come deve accadere, tra le mie mani l"unico scritto per me d"importanza, quello di Diego . Ho letto nell"attesa della mia fine, ogni parola, senza più timore d"essere scoperta. Finalmente libera di sentire senza paura. Poi , la mia anima è vagata per mille e mille secoli e troverà pace solo nello scritto di un "altra donna , che con maggior fortuna ,finalmente, di me racconterà l"amore, quello vero , che io ho taciuto ed io conosco intero, per un uomo solo.

Donna in nero : - Sono nata giornalista. Una come me è fatta per guardare il mondo. Ogni giornalista è un moralista della peggior specie. Sorveglia dal suo punto di vista ogni angolo del mondo e ne certifica il suo funzionamento. Il suo sguardo è molto ravvicinato alla cose e ai fatti e , si illude, anche alle persone. Si sente autorizzato a giudicare perché questo è il suo lavoro. Vede, scrive e censura. Forse , dovremmo convincerci una buona volta che l"informazione obiettiva è un inganno totale, una menzogna. Io con molta fatica mi sono privata di questo pregiudizio, che tra i molti del mio mestiere è il principale: ho smesso di credere all"obiettività possibile del resoconto di un fatto. Ho scritto articoli di giornale per diverse ragioni. Forse perché non riuscivo a scrivere un libro. Per questo sogno di scrivere un libro, una storia finalmente ampia, non un messaggio spezzettato. Non ci sono mai riuscita e questo è stato fino ad oggi il mio maggiore cruccio. So che le parole stanno dentro di me , ma non si compongono e non escono fuori. Forse è per questo che sono qui. Per toccare con mano la mia solitudine e realizzare la tua creazione , Isabella. Perché esiste , poi, un altro tipo di solitudine ,che tutta ti appartiene, ascetica e terribile, che diventa destino, alla quale nessuno può sfuggire perché misteriosamente iscritta nella nostra vita. Un"eroina esiste perché il suo codice morale è contro la legge comune. L"amore è sempre il codice più trasgressivo e tu, come donna , lo hai percorso tutto fino in fondo. Hai amato senza condizioni e pentimenti, senza riscatto e posizione. Il tuo desiderio era così intenso da generare intorno a te la morte. Non so ancora dire se il tuo peccato sia stato lo scritto o il corpo , entrambi presenti in te e svelati. Chi uccise te , pensò il suo gesto non solo per ripristinare il presunto compromesso onore, ma forse , di più, per mantenere le regole. Una più di tutte : la sottomissione. Tu eri rea di una grande colpa, i tuoi occhi erano troppo aperti, più delle tue labbra e del tuo corpo. Di te faceva paura il tuo pensiero, quella visione anticipata delle cose. Questo vorrei dire, perché sento che tu vorresti. Hai diritto a non morire, sterilmente da VERGINE. Come pure alcuni vorrebbero . Sarebbe una negazione di TE STESSA. Va strappato questo velo alla grandezza della tua persona. Non ti può essere negato il raggiungimento della profondità del mistero dell"essere femminile. Chi scrive così di te, non ama te, perché ti condanna , dopo un così grande sacrificio, ad una immaturità crudele. Per questo tu, mi hai detto di scrivere ancora di te. Perché il crimine si nutre dell"oblio. Non vedere l"altro è non vedere l"ombra accanto a sé stessi. E" essere privi del senso dell"eternità.

Cala il sipario in chiusura

Fine




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