Cultura, società  -  Redazione P&D  -  20/01/2023

La premio nobel Matviichuk: "Smettere di armare l'Ucraina è come lasciare una donna sola in ascensore con lo stupratore"

A colloquio con Repubblica a Davos l'attivista insiste sull'importanza di mettere il suo paese in condizione di difendersi

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DAVOS - Oleksandra Matviichuk presiede il Centro per le libertà civili, l’organizzazione che ha vinto il Nobel per la pace nel 2022, ed è stata tra le leader di Euromaidan, la rivoluzione che si è battuta per traghettare l’Ucraina nell’Unione europea e liberarla per sempre dalla sfera d’influenza russa. In quest’intervista con Repubblica l’attivista ci racconta perché è importante che l’Ucraina vinca la guerra contro Putin. E perché si batte per un Tribunale per l’Aggressione che processi i vertici della Russia per i crimini di guerra commessi in Ucraina. Matviichuk è impegnata anche nella battaglia perché l’aggressione di Mosca venga riconosciuta finalmente come un genocidio.

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“Se un uomo tenta di stuprare una donna in un ascensore e la donna smette di difendersi, cosa succede? Viene violentata. E’ pace, quella? Se si smettono di dare armi all’Ucraina, l’Ucraina sarà occupata. E non ci sarà mai pace. Io ho raccolto le testimonianze dal 2014 nei territori occupati dai russi di miriadi di gente torturata, perseguitata, incarcerata. Quella non è pace, quello è terrore”.

 




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