Questa poesia tratta degli amori delle coppie che si disperdono per via delle tragedie dovute ai naufragi dei barconi; qui lui non sa se la sua lei in fuga da guerre sia ancora viva o se sia morta, e guarda – con animo in caos – il mare, come eventuale tomba della sua amata. Buona lettura!
Piove, come d"incanto,
sul terriccio delle nostre fragili congetture.
E io ti penso, amore,
e nel mio vagare criptico ti desidero.
Piombami addosso in un abbraccio; io ti cerco.
Chissà se sei viva, o se giaci oltre il di qua dell"esistere.
Ti cerco ancora tra i flutti del mare,
tra i fragori delle onde sul rottame del barcone fatale;
ti cerco tra le illusioni di una vita insieme
oltre il tormento della tua terra di sangue.
Se risorgi da queste ormai silenti acque,
amore, mai più via ti lascerò scivolare,
e più lontano ti porterò, dove non si ode rancore,
dove non si succhia il terrore forzoso delle esplosioni e delle ghigliottine,
e dove l"addio, secondo natura,
ce lo insegna soltanto il mortale respiro della vita.
Misteriche creature marine,
il sussulto della ragione accoglie veemente
il loro oltressere indimostrato.
Rapaci i bisbigli sibilanti, del vento lieve,
per l"oceano focoso su cui il sole giuoca
ad obliare la realtà.
Perduti i passi dell"io sull"io
il non-essere risulta rinato,
e la promessa dell"esistenziale singulto di pace
fiorita a verità.
Sboccianti istinti, superghi,
raggiungono il divenire tacito.
Beatitudini infrante riappaiono
sul gomitolo dei sensi, appagate.
Ragion pura diviene il fresco
nelle calde rimiranze che sull"orizzonte galleggiano.
Tutto è uno,
e l"uno si sgretola se scrutato nei limiti del cogitare
sotto il peso della coltre eterea ove ci abbracciamo persi,
tra frammenti imperiti sull"essere.
Ma l"intuito richiude il cerchio del caos,
nel ricordo d"amore per te, mentre il sole bacia
l"ineluttabile incertezza della tua tomba nel mare.
Mercoledì 20 e Venerdì 22 Luglio 2016
Luigi Trisolino
Poesia che ha ricevuto la menzione speciale al Premio letterario internazionale "Il Pozzo e l"Arancio 2016"